Cannabis, opzione per curare il dolore e per combattere l’insonnia?

Un team di ricercatori statunitensi dell’University of Miami Miller School of Medicine ha svolto uno studio sul possibile ruolo della cannabis nel contrastare il dolore e l’insonnia. «Circa il 20% degli adulti americani soffre di dolore cronico e un adulto su tre non riesce a riposare a sufficienza», spiega Gwen Wurm, autore senior della ricerca scientifica. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati il 2 luglio scorso sul Journal of Psychoactive Drugs: l’utilizzo della cannabis potrebbe rappresentare un’alternativa efficace rispetto ai tradizionali farmaci da prescrizione e/o da banco.

I farmaci attualmente in uso

Questi medicamenti sono utili ma possono determinare dipendenza e presentare effetti collaterali gravi, in certi casi addirittura mortali. Julia Arnsten, dell’Albert Einstein College of Medicine, ha dichiarato in merito: «I farmaci da banco e gli antidolorifici possono essere d’aiuto ma possono comportare effetti collaterali anche gravi. Gli oppiacei deprimono il sistema respiratorio e possono essere fatali in caso di overdose. Dato che chi ne fa uso sviluppa tolleranza, una condizione che richiede un progressivo aumento della dose per ottenere lo stesso effetto, i pazienti con dolore cronico col passare del tempo ne assumono quantità sempre maggiori, aumentando il rischio di overdose».

«I farmaci antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene causano sanguinamento gastrointestinale o danno renale con l’uso cronico. La tossicità del paracetamolo è la seconda causa più comune di trapianto di fegato in tutto il mondo ed è responsabile di 56.000 visite al pronto soccorso, 2600 ricoveri ospedalieri e 500 morti all’anno negli Stati Uniti» ha ulteriormente commentato Gwen Wurm.

Bisogna poi tenere conto del fatto che molti medicinali, per esempio i sonniferi, comportano effetti come l’ottundimento e  il rallentamento intellettuale e motorio. Per questi motivi chi ne fa un uso cronico può avere difficoltà nella vita lavorativa e sociale.

I risultati sull’uso della cannabis

I ricercatori hanno elaborato i dati di un sondaggio svolto sugli acquirenti di cannabis presso due negozi autorizzati in Colorado, Stati Uniti. In questo Stato dell’Unione la cannabis è legale sia per uso medico che “ricreativo” e chiunque abbia più di 21 anni può acquistarla previa esibizione di un documento di identità. Spiega Gwen Wurm: «Negli stati in cui l’uso adulto della cannabis è legale, la nostra ricerca suggerisce che molti individui scelgono di evitare la cannabis medica (che richiede una registrazione) e optano invece per la privacy di un dispensario legale per adulti».

Dall’analisi dei dati è emerso che, su 1000 intervistati, il 65% faceva uso di cannabis contro il dolore e l’80% del campione ha definito il risultato ottenuto come molto o addirittura estremamente utile. L’82% dei consumatori di canapa ha ridotto o interrotto l’assunzione di farmaci analgesici mentre l’88% ha eliminato gli oppiacei.

Il 74% di chi aveva aderito al sondaggio ha dichiarato invece di aver comprato marijuana per combattere l’insonnia. Il 68% del campione ha dichiarato di farne uso quotidiano e l’83% l’ha giudicata molto/estremamente utile per dormire.  L’87% degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto o sospeso l’assunzione di farmaci da banco contro l’insonnia e la stessa cosa è avvenuta nell’83% di coloro che facevano uso di farmaci da prescrizione.

Questo studio rappresenta un tassello in più in favore dell’ipotesi che facilitare l’accesso alla cannabis potrebbe ridurre l’utilizzo di analgesici evitando i pericolosi effetti collaterali.

D’altra parte, ci sono state altre indagini precedenti che hanno dimostrato che, negli stati dove è stata ammesso l’uso medico della marijuana, la percentuale di prescrizione di oppiacei è inferiore del 6,38%. Proprio in Colorado, lo stato dove si è svolto il sondaggio, il via libera all’uso della cannabis negli adulti è stato associato alla riduzione della mortalità da overdose tra il 1999 e il 2010.