Cannabis terapeutica, in arrivo bandi per la produzione in Italia

Secondo quanto affermato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, nel corso delle prossime settimane dovrebbero essere avviati dei bandi per la coltivazione di cannabis terapeutica ad uso medico da parte di aziende pubbliche e private. Nel suo intervento nella trasmissione “Mi manda Rai3”, Costa ha spiegato che tali bandi «daranno la possibilità di coltivare cannabis ad uso medico anche ad aziende private e pubbliche per essere in grado di raggiungere l’obiettivo di essere autosufficienti nell’ambito della produzione». Se si prende infatti ad esempio il dato relativo al 2021, come aggiunto da Costa, si stima che il fabbisogno di cannabis terapeutica in Italia per l’anno in corso sia di 1400 kg, l’Istituto farmaceutico militare di Firenze è in grado di produrne forse 300kg. Le quote restanti dovrebbero dunque essere importate.

La carenza di cannabis terapeutica è un problema fortemente avvertito anche dalle farmacie. «L’approvvigionamento non è sufficiente per far fronte alla domanda in aumento esponenziale di farmaci magistrali da parte dei malati – ha spiegato Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, nel corso della stessa trasmissione – In varie Regioni, inoltre, le preparazioni non sono rimborsate e il costo sostenuto dai pazienti può arrivare anche a oltre 500 euro al mese».

La proposta del sottosegretario è stata accolta con favore anche da Assofarm. «È una prima, importante, vittoria per le persone ammalate e per i loro familiari – affermano Venanzio Gizzi e Francesco Schito presidente e segretario generale dell’associazione, che confermano inoltre «la più ampia partecipazione del mondo delle farmacie pubbliche allo sforzo per erogare la cannabis medica ai pazienti sul territorio con la massima prossimità possibile».

Secondo le stime della Coldiretti, «la coltivazione, trasformazione e commercio della cannabis a scopo terapeutico per soddisfare i bisogni dei pazienti potrebbe garantire fino a 10mila posti di lavoro, dai campi ai flaconi. Solo utilizzando gli spazi già disponibili nelle serre abbandonate o dismesse a causa della crisi nell’ortofloricoltura, la campagna italiana può mettere a disposizione da subito mille ettari di terreno in coltura protetta. Si tratta di ambienti al chiuso dove – precisa la Coldiretti – più facilmente possono essere effettuate le procedure di controllo da parte dell’autorità preposte per evitare il rischio di abusi. Una opportunità che va attentamente valutata per uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera italiana al 100% che unisce l’agricoltura all’industria farmaceutica» si legge nella comunicazione diffusa dalla Coldiretti.