La sede romana di Aifa ha ospitato il meeting di apertura della Joint Action europea CHESSMEN, progetto nato per contrastare il fenomeno delle carenze di medicinali. Cofinanziato dalla Commissione Europea, il progetto sarà guidato per il triennio proprio dall’Agenzia italiana del farmaco con il supporto dell’Istituto superiore di sanità e di 27 organizzazioni in rappresentanza di 22 Stati Membri UE-SEE

Sarà l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a guidare il progetto europeo di durata triennale contro la carenza di medicinali, cofinanziato dalla Commissione Europea, affiancata dall’Istituto superiore di sanità (Iss), Centro Nazionale Sangue e Centro Nazionale Trapianti e con la partecipazione di un consorzio di oltre 27 organizzazioni, associate e affiliate, in rappresentanza di 22 Stati Membri dell’UE ovvero dello Spazio Economico Europeo.

La Joint Action CHESSMEN (“Coordination and Harmonization of the Existing Systems against Shortages of Medicines, European Network”) è stata ufficialmente avviata lo scorso 16 gennaio e avrà durata triennale.

L’obiettivo di CHESSMEN

L’obiettivo del progetto è condividere modelli e iniziative efficaci, evitare la dispersione di risorse, rafforzare il coordinamento e l’armonizzazione tra i diversi Stati Membri, monitorare e segnalare le carenze di medicinali e contribuire alla creazione di un dataset condiviso.

La carenza di farmaci è un fenomeno di particolare rilevanza, soprattutto negli ultimi tempi, nello specifico per le ricadute che lo stesso determina a livello nazionale e internazionale, sia per la sanità pubblica sia per l’assistenza medica e la continuità terapeutica dei pazienti.

La Joint Action CHESSMEN ha lo scopo di supportare gli Stati Membri dell’UE nell’implementazione di strutture, misure e strumenti adeguati per affrontare la problematica, di rafforzare sia il coordinamento e l’armonizzazione tra i diversi Stati Membri, anche nell’individuazione delle cause delle carenze di farmaci, che le reti e le iniziative esistenti, come il gruppo di lavoro SPOC dell’EMA e la task force HMA sulla disponibilità di medicinali autorizzati per uso umano e veterinario, di monitorare e segnalare le carenze di medicinali e di contribuire alla creazione di un dataset condiviso.

Condividere le buone pratiche e raccogliere modelli

In questo scenario, appare essenziale monitorare e prevenire le carenze così da poter assicurare continuità terapeutica ai pazienti. Per procedere in questa direzione, CHESSMEN punta alla definizione di strategie preventive, ampliando esperienze pregresse, anche attraverso la condivisione di buone pratiche basate sugli studi condotti dalla Commissione Europea e già in uso negli Stati Membri UE. Il partenariato mira quindi alla creazione di una “raccolta di modelli” che andranno a rappresentare una solida base per la futura legislazione farmaceutica relativa alla carenza dei farmaci.

Punto chiave: condivisione

Al termine dei lavori del kick-off meeting del progetto, tenutosi a Roma e ospitato da Aifa, il coordinatore Domenico Di Giorgio ha sottolineato i punti chiave dell’approccio di CHESSMEN: «Quello delle carenze è un fenomeno che si presenta con molte caratteristiche e problematiche comuni nella maggior parte degli Stati Membri dell’UE/SEE; da tale consapevolezza prende le mosse un progetto di livello europeo che intende favorire e supportare il confronto continuo tra le autorità regolatorie nella individuazione e attuazione di misure e iniziative efficaci allo scopo di prevenire le carenze e di ridurne l’impatto per i pazienti, e dunque di sviluppare buone pratiche e modelli che possano essere replicati, seppur con le necessarie modifiche che certi contesti, al di là dei fattori comuni, potrebbero richiedere.

Condividere modelli e iniziative efficaci ed evitare la dispersione di risorse che la gestione autonoma delle problematiche a livello nazionale finisce inevitabilmente per generare: ritengo sia questo l’obiettivo primario di un progetto al quale hanno aderito molte delle autorità regolatorie europee».