Istituita con la Legge del 13 novembre 2020, la Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato viene celebrata il 20 febbraio, data simbolica in cui a Codogno nel 2020 venne scoperto il paziente uno Covid-19. Oggi, a Roma, presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino, le Federazioni e i Consigli nazionali degli Ordini hanno celebrato la terza giornata, con il claim “Insieme per garantire la salute di tutti”, alla presenza del Ministro Schillaci e di altre importanti cariche istituzionali

La Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020“ per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus”. Proprio per questo è stata scelta come data simbolica quella del 20 febbraio, per ricordare il giorno della scoperta del paziente uno a Codogno.

“Insieme per garantire la salute di tutti”: è questo lo slogan scelto per questa terza giornata, celebrata a Roma presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino alla presenza delle Federazioni e dei Consigli Nazionali degli Ordini, del Ministro della Salute Orazio Schillaci e di altre importanti figure istituzionali.

Una giornata speciale che vuole celebrare chi ha sofferto, chi è rimasto al fianco dei malati, chi si è fatto carico della nostra salute e chi ha aiutato a proteggere gli altri dalla pandemia, anche a costo della propria vita.

«Le professioni sociosanitarie – hanno sostenuto i rappresentanti delle Federazioni e dei Consigli – sono da sempre accanto a chi soffre e ha bisogno del loro aiuto. Anche nelle fasi più dure della pandemia, quando non c’erano ancora i vaccini e mancavano spesso anche i dispositivi di protezione individuale, l’assistenza non è mai venuta meno. Tanto che nella prima e nella seconda fase Covid-19 si contano circa 500 decessi tra i professionisti sociosanitari e i contagi. Contagi che ancora proseguono negli ultimi mesi al ritmo di 5-8.000 ogni 30 giorni e hanno raggiunto, tra infezioni e reinfezioni, quota 474.000 al 6 febbraio, senza sostanzialmente più registrare, dopo l’avvento dei vaccini, casi gravissimi e decessi».

 

Il capitale umano, la leva essenziale del Ssn

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella sua relazione, ha ricordato che «La Giornata che si celebra oggi è un’occasione preziosa per onorare la professionalità di tutto il personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato che ogni giorno si prende cura della nostra salute, con competenza e dedizione, nonché per ricordare il sacrificio e lo straordinario impegno profuso durante l’emergenza Covid-19».

In Italia sono 30 le professioni sanitarie riconosciute e 51 le tipologie di scuole per la formazione medica-specialistica, cui si aggiunge il corso di formazione specifica in medicina generale, con oltre 1 milione e mezzo gli iscritti agli albi professionali. Di questi più di 1 milione e duecentomila sono attivi sul mercato del lavoro.

«Il capitale umano è la leva principale dei servizi sanitari e il lavoro dei professionisti sanitari e socio-sanitari è essenziale per la piena tutela del diritto fondamentale alla salute, sancito dalla nostra Costituzione. Riconoscere i meriti e l’importanza degli operatori sanitari e sociosanitari vuol dire attivarsi per valorizzare al meglio la loro professionalità, dando risposte concrete a tutte le urgenze oggi più che mai attuali. Questa è una mia priorità» ha enfatizzato Schillaci.

La terza Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato è stata celebrata a Roma presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino alla presenza delle Federazioni e dei Consigli Nazionali degli Ordini, del Ministro della Salute Orazio Schillaci e di altre importanti figure istituzionali

Restituire attrattività al Ssn e potenziare le reti di prossimità

Il Ministro ha quindi ricordato i problemi di carenza del personale, un’emergenza che può essere risolta solo restituendo attrattività al Ssn, anche a partire da una rivalutazione del trattamento economico. Un primo segnale è stato dato con l’inserimento nella legge di bilancio 2023 della norma che incrementa l’indennità al personale che opera nei pronto soccorso.

Un altro tassello essenziale rimane quello della formazione e dello sviluppo delle competenze, sia lineari sia trasversali, connesse a nuovi modelli gestionali. Lo scambio di saperi e il lavoro di équipe è risultato cruciale durante la fase pandemica ed è quindi corretto proseguire in questo solco. Il Ministro ha quindi ricordato l’importanza di rafforzare l’assistenza territoriale, anche grazie ai fondi stanziati dal Pnrr per la realizzazione delle reti di prossimità.

Tutelare il personale sanitario da aggressioni fisiche e verbali

«L’esperienza della pandemia ha insegnato a tutti noi quanto la salute pubblica sia cruciale; ha fatto emergere le eccellenze delle professionalità impegnate nel servizio sanitario nazionale ma, al contempo, ha acceso un faro sulle criticità del sistema da affrontare con la massima determinazione e urgenza. Tra queste considero indifferibile mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare l’incolumità del personale sanitario e sociosanitario, alla luce degli episodi di aggressione fisica e verbale che si ripetono con sconcertante frequenza, in particolare contro le donne. Da subito mi sono attivato per efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie e a breve partirà anche il tavolo dedicato ai pronto soccorso, dove si verificano con più frequenza i casi di aggressione» ha sottolineato il Ministro.

Tutelare la salute, insieme

La mattinata di celebrazioni ha visto alternare relazioni istituzionali a letture di brevi testi di scienziati, poeti e poetesse con brani eseguiti dalla ‘Red Shoes Women Orchestra’ diretta dal Maestro Dominga Damato. Si tratta di un ensemble nata nel 2018, di 40 elementi, quasi esclusivamente femminile, che intende riportare l’attenzione sul drammatico tema della violenza contro le donne o contro i professionisti sanitari.

In chiusura, i Presidenti delle federazioni e dei consigli nazionali degli ordini delle professioni hanno ricordato l’importanza della salute “non c’è ricchezza senza salute”, “non c’è democrazia senza salute” ribadendo l’irrinunciabile diritto alla salute sancito dalla Costituzione nonché l’importanza di tutelare questo diritto. Tutti insieme!