Come accelerare l’abbronzatura in sicurezza

Il cosmetico intensificatore dell’abbronzatura ha il compito di accelerare, d’intensificare e di prolungare la durata della tintarella in modo naturale, rispettando il colorito originario dell’epidermide e proteggendola dal fotoinvecchiamento. Prima dell’esposizione solare, è bene adattare gradualmente la pelle al sole, fornendola di tutti gli strumenti necessari per stimolare le sue naturali capacità di difesa.viso e sole

La sintesi della melanina

Alla biosintesi partecipa un enzima contenente rame, la tirosinasi il quale catalizza diverse reazioni chimiche: all’inizio l’idrossilazione della tirosina a 3,4-diidrossifenilalanina (DOPA), poi l’ossidazione a dopachinone, quindi l’ossidazione del 5,6-diidrossiindolo (DHI) a indolo 5,6-chinone (rosso). Anche quest’ultima reazione ha bisogno di DOPA come cofattore ed è inibita dalla tirosina, perciò non è altro che una via di regolazione della sintesi del pigmento.

La prima fase della melanogenesi consiste nella formazione di oligomeri indolici, i melanocromi che sono gli oligomeri dell’indolchinone, nei quali sono presenti catene policoniugate; la seconda fase, invece, è caratterizzata dall’autoassemblaggio delle unità fino a raggiungere strutture grafitiche (melanine nere o eumelanine). Dalla ramificazione della via, il dopachinone reagisce, inoltre, con la cisteina formando una serie di polimeri simili: le melanine rosse o feomelanine.

Si ricorda che sull’entità della sintesi incide non solo l’attività della tirosinasi, per cui la deficienza genetica dell’enzima determina la mancanza di pigmentazione, ma anche la biodisponibilità dell’aminoacido precursore. In definitiva, quando la radiazione ultravioletta colpisce l’epidermide, i raggi inducono l’espressione dei geni della propriomelanocor­tina (POMC) e del recettore melanocortina-1 (MC1R), i quali codificano rispettivamente l’ormone stimola­tore dei melanociti alfa (α-MSH) e il suo recettore (MC1R).

A loro volta, essi svolgono ­un ruolo cruciale nella pigmenta­zione cutanea regolando i livelli intracellulari dell’adenosina-3’,5’-monofosfato ciclico (AMPc), il quale influenza la tra­scrizione della tirosinasi, l’enzima chia­ve della melanogenensi.

Le molecole abbronzanti

L’abbronzante è un prodotto che rende scura la pelle con o senza esposizione alle radiazioni ultraviolette. La superficie cutanea può essere pigmentata semplicemente colorando lo strato corneo, tramite sostanze che uniformano il colorito (abbronzanti senza sole in tabella) oppure stimolando il processo melanino-genetico attraverso gli attivatori della melanina. Questi ultimi sono i prodotti a base di tirosina o suoi derivati (INCI acetyl tyrosine) e si trovano sia nei cosmetici per uso esterno (emulsioni, creme, latti, doposole ecc.) sia in quelli per uso interno (integratori alimentari o nutricosmetici).

Sono potenziali abbronzanti e acceleratori dell’abbronzatura, in combinazione con lattoflavina (attivatore della tirosina) o con riboflavina e ATP (attivatore della tirosinasi). La tirosina riesce a penetrare l’epidermide e a raggiungere i melanociti, ove si aggiunge a quella già presente determinando un’intensificazione dell’abbronzatura.

Indispensabile per la sintesi di dopamina, adrenalina e noradrenalina, la tirosina (Tyr) è un aminoacido necessario anche per la sintesi degli ormoni tiroidei e della melanina, oltre a intervenire nella sintesi proteica e rientrare così nella maggior parte delle strutture proteiche dell’organismo. Il nome deriva dal greco tyros, formaggio, infatti, tra i cibi ricchi in tirosina ricordiamo: latte e derivati, soia, pesce, pollo, tacchino, mandorle, banane, sesamo, avocado e semi di zucca.

Prudenza nell’assunzione orale in caso di cefalee ed emicrania, in quanto la tirosina potrebbe aumentare la sintesi di tiramina, nei soggetti ipertiroidei o che assumono tiroxina. Evitare l’associazione con levodopa e farmaci antidepressivi inibitori-MAO (rischio di crisi ipertensive) come l’isocarbossazide, la fenelzina, la selegilina, la moclobemide e la tranilcipromina.

Tra le sostanze coloranti presenti negli integratori alimentari, ricordiamo il ß-carotene, il pigmento arancione convertito nella mucosa intestinale in vitamina A, dopo che è stato introdotto con gli alimenti. Assunto ad alte dosi è trasportato negli adipociti dove determina una colorazione giallo-arancio della cute. Un’ipotesi plausibile potrebbe essere quella secondo cui i caroteni, per la presenza di doppi legami coniugati e di gruppi metilici laterali, avrebbero la capacità di trasferire se esposti alla luce in veste di fotosensibilizzatori, l’ossigeno dell’aria sopra altri composti. L’ossigeno attivo così generato sarebbe in grado di accelerare la pigmentazione.

Si ricorda, infine, che nelle formulazioni cosmetiche è vietato l’uso degli psoraleni, salvo tenori normali contenuti nelle essenze naturali. In passato, c’era, infatti, l’uso abbastanza diffuso di inserire nei solari l’o.e. integrale (cioè contenente gli psoraleni) di bergamotto (Citrus aurantium bergamia) al fine di accentuare e prolungare l’abbronzatura. Il divieto è dovuto al fatto che le furocumarine contenute, a seguito di irradiazione UVA, si legano al DNA con effetto citostatico provocando reazioni fotosensibilizzanti e fotodermatiti, pertanto nei prodotti di protezione solare e negli abbronzanti, le furocumarine (es. 8-metossipsoralene, 5-metossipsoralene) devono essere presenti in quantità inferiori a 1 mg/Kg.

Nelle formulazioni si aggiungono anche sostanze idratanti, protettive e preventive del fotoaging come gli antiossidanti: queste molecole possono contribuire alla fotoprotezione sia aumentando il grado di assorbimento delle radiazioni UV, sia per la loro attività antiossidante: estratti vegetali ricchi in polifenoli, in virtù della loro funzionalità antiradicalica, sono in grado di proteggere dai danni al DNA indotti dalle radiazioni ultraviolette; analoghi effetti sono stati riconosciuti a estratti di tè verde, tocoferoli e vitamina C.

Tabella – Alcuni coloranti naturali e di sintesi impiegati nei cosmetici intensificatori dell’abbronzatura

 Denominazione comune  Sigla CEE  INCI EU  colore
Cartamina E160d Carthamus tinctorius Giallo
Riboflavina E101 lactoflavin
Xantofille E160d    C.I. 75135 Giallo-arancio-rosso
β-carotene E160a C.I. 75130 Arancione
Licopene E160d C.I. 75125 Rosso
Rosso cocciniglia E124 C.I. 16255
Eritrulosio erythrulose

Gemma Lunardi

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Bibliografia

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­D’Agostinis G, Bonfigli A, Manuale del cosmetologo, Valutazione cosmetica, 15, 448-50, ed. Tecniche Nuove 2007.

Proserpio G, Passerini E, Le altre cosmesi: cosmeceutica, fitocosmesi, zoocosmesi, cosmesi minerale e termale, 27, 32, ed. Tecniche Nuove 2002.

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