Lo scorso 3 agosto la Commissione Tecnico Scientifica di Aifa ha autorizzato l’utilizzo dell’associazione degli anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab nel trattamento precoce di soggetti con SARS-Cov-2 a rischio di sviluppare forme gravi di malattia

L’associazione degli anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab (Evusheld) può essere utilizzata nella profilassi pre-esposizione in soggetti ad alto rischio di Covid. Con la decisione dello scorso 3 agosto, la Commissione Tecnico Scientifica ha ampliato le indicazioni del farmaco, autorizzandolo nel trattamento precoce di soggetti con infezione da SARS-Cov-2 a rischio di progressione e forme gravi. In questo modo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha reso disponibile un’ulteriore opzione terapeutica intramuscolo per i soggetti per i quali gli antivirali e i monoclonali sinora disponibili non erano considerati appropriati in base alla circolazione delle varianti e al quadro clinico ed epidemiologico.

Le ragioni dell’autorizzazione

La decisione dell’Aifa di autorizzare il farmaco per il trattamento dei pazienti con Covid-19 anticipa la valutazione dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), che verrà completata nelle prossime settimane. Si basa tanto sui risultati degli studi clinici già pubblicati quanto sulla analisi ad interim, condotta su un campione di circa 450 pazienti, di uno studio multicentrico in corso in Italia (Mantico-2, coordinato dalla professoressa Tacconelli dell’Università di Verona), finanziato dall’Agenzia con l’obiettivo di confrontare tre diverse alternative nel trattamento precoce dei pazienti con Covid-19.

Il farmaco è stato pertanto inserito nell’elenco dei farmaci erogabili a carico del Ssn ai sensi della legge 648/96.