Vendite per un valore di 1,9 miliardi per il 2022, con previsioni di crescita del 2% rispetto all’anno precedente e di un ulteriore 2,5% nel 2023. Sono le stime sulle vendite del comparto cosmetici in farmacia elaborate dal Centro studi di Cosmetica Italia e presentate al Cosmetic summit, in occasione di Cosmofarma 2022

Le farmacie italiane, nel 2021, si confermano un canale preferenziale anche per l’acquisto di cosmetici e dermocosmesi, registrando una crescita di oltre il 3% rispetto al 2020. I prodotti per la cura del viso (29,9%), del corpo (23,5%) e per l’igiene del corpo (15%) sono fra i più richiesti, contribuendo a posizionare la farmacia al terzo posto per consumi di cosmetici, dopo il mass market e la profumeria.

Dati postivi che, secondo gli esperti, fanno propendere per un ritorno graduale ai livelli di consumo di cosmetici pre-Covid con una crescita del 2% nel 2022 sul 2021 e del 2,5% nel 2023 sul 2022. Sebbene durante la pandemia si sia mantenuto inalterato il ranking di scelta dei cosmetici tipici del canale farmacia, si è osservata un incremento nell’acquisto di prodotti ad azione igienizzante.

Le nuove tendenze

Si sta assistendo alla valorizzazione della silver age, l’accettazione di sé e gli anni come indicatore di una nuova bellezza, ovvero non più all’insegna dell’eliminazione di tutti i segni dell’invecchiamento a favore, invece, di prodotti che consentano di sentirsi in armonia con la propria età, i suoi segni visibili e i suoi effetti. Cresce l’interesse verso prodotti a basso impatto ambientale, nell’ottica di economia circolare, sostenibilità ambientale e sicurezza, e di un make-up in grado di rispondere alle esigenze di una società sempre più multiculturale.

Richieste che impongono anche un “restyling” della farmacia, con l’inclusione per esempio di una cabina estetica, quale nuovo reparto booster per creare relazione, aumentando la fidelizzazione con il consumatore, offrendo valore e migliorando esponenzialmente la qualità del comparto cosmesi. Oltre che il riposizionamento del reparto dermocosmetico all’interno della farmacia, cosicché possa essere in comunicazione con gli altri comparti e rafforzare l’identità del canale farmacia come riferimento di prossimità per la risoluzione di problemi legati a inestetismi e lesioni cutanee di prima istanza al banco etico.

È cambiato il consumatore, si è evoluta la scienza cosmetica e, dalla pandemia, anche il ruolo del farmacista risulta rafforzato a livello sociale: un’opportunità notevole per valorizzare, ulteriormente, la professionalità del farmacista, la cui centralità gli consente di assumere nuove funzioni, utili al proprio territorio d’esercizio.