Dal tavolo di lavoro del Mise sulla farmaceutica è partita a metà gennaio la proposta di istituire un gruppo di lavoro per effettuare una ricognizione, Regione per Regione, sulla distribuzione diretta e per conto.
La necessità di questa valutazione è stata stressata dallo sciopero delle farmacie private e pubbliche dell’Emilia Romagna. Ma non solo. Negli stessi giorni in cui le farmacie rompevano la trattativa con la Regione, sono comparse sui canali social le fotografie delle scatole di farmaci di una paziente anziana. Dopo il decesso la donna novantenne è risultata in possesso di medicinali relativi a sei mesi di terapia fornitele in distribuzione diretta dalla Asl della provincia di Modena, come denunciato dai farmacisti in rete. “I farmaci utilizzati dall’anziana di Modena”, ha spiegato il presidente di Assogenerici Enrique Häusermann, “erano in gran parte prodotti scaduti di brevetto che non dovrebbero rientrare tra i farmaci compresi nella distribuzione diretta o per conto”. “Questo”, prosegue il presidente Assogenerici, “è il risultato di un eccesso di discrezionalità nell’uso della norma introdotta dalla Legge 405/2001, che ha demandato alle Regioni il potere di acquistare direttamente e distribuire con metodi alternativi farmaci inseriti nel Prontuario della continuità terapeutica (Pht), dove dovrebbero figurare farmaci innovativi o soggetti a specifiche necessità di monitoraggio ricorrente”.
Sarà l’Aifa a coordinare il gruppo e, se gli impegni dei due Ministeri coinvolti lo consentiranno, un primo incontro dovrebbe svolgersi lunedì 6 febbraio. Iniziare quanto prima i lavori è quanto aveva anche auspicato Häusermann nella nota rilasciata pochi giorni fa.
Faranno parte del gruppo i rappresentanti delle istituzioni, delle farmacie pubbliche e private, della distribuzione, dell’Agenas e dell’industria, e l’obiettivo è quello di mettere a punto, nell’arco di un paio di mesi, una mappa aggiornata e accurata delle criticità del sistema, da cui partire per rimuoverle.
Secondo Annarosa Racca, presidente Federfarma il tavolo di lavoro è un “risultato importantissimo. Per la prima volta riusciamo a ottenere, sulla distribuzione diretta, un tavolo che ci consentirà di mettere sul tappeto tutte le storture del sistema e i parossismi perseguiti da certe Regioni”.