Esmo chiede maggiore attenzione per colmare il gap nelle cure palliative

cure palliative e di supporto tra i bisogni reali dei pazienti

La Società europea di oncologia medica (Esmo) ha sollevato la necessità di colmare il gap nelle cure palliative e di supporto tra i bisogni reali dei pazienti e ciò che centri di cura sono oggi in grado di offrire. Il position paper pubblicato sugli Annals of Oncology ha aggiornato il punto di vista della società scientifica alle ultime evidenze scientifiche disponibili e pone l’accento sulle diverse preferenze – fisiche, psicologiche, sociali, esistenziali e spirituali – che possono essere espresse dai diversi pazienti, che possono anche mutare nel tempo con il progredire della malattia e di cui i sanitari che li hanno in cura dovrebbero sempre tenere conto.

cure palliative e di supporto tra i bisogni reali dei pazienti
Il position paper si suddivide in capitoli dedicati, rispettivamente, agli interventi chiave per una cura che metta il paziente al centro, alle cure del fine vita, alla necessità di formazione specifica sull’approccio paziente-centrico, al ruolo dei team multidisciplinari, all’integrazione delle risorse sanitarie, alle aree di futura ricerca e alle risorse per le cure palliative e di supporto.

Colmare il gap tra medici e pazienti

I nuovi studi sulle cure palliative e di supporto mostrano che ci possono essere dei gap tra ciò che il medico pensa sia importante o di disturbo per il paziente, e ciò di cui il paziente ha davvero bisogno – ha spiegato Karin Jordan, autore principale del position paper e coordinatore della sezione di Esmo dedicata alla Supportive and Palliative Care. – Con questo position paper intendiamo richiamare l’attenzione sul fatto che i pazienti, oltre al trattamento antitumorale, hanno bisogno fin dalla fase precoce della malattia, dalla diagnosi, di supporto fisico, psicologico, sociale e spirituale. Ci riferiamo a questo come cura che mette il paziente al centro”.
Secondo Jordan, è lo stesso paziente a dover ‘dare l’impronta’ alle cure palliative e di supporto. L’approccio terapeutico che mette il paziente al centro, infatti, non può essere standardizzato, anche se si inquadra in un quadro di riferimento di tipo standard. Il suggerimento degli esperti di Esmo è che gli oncologi includano una valutazione dettagliata di tipo fisico e psicologico come base degli interventi di supporto e palliativi (da condursi da parte di un team multidisciplinare), che possono in questo modo essere personalizzati e integrati al meglio nel continuo delle cure. “Dobbiamo rendere più facile per i pazienti di dirci come si sentono, di cosa hanno bisogno e, naturalmente, permettergli di essere pienamente coinvolti nel processo decisionale”, ha sottolineato Karin Jordan. Un altro strumento utile per colmare il gap è rappresentato per Esmo dai Patient reported outcomes (PROs), la cui compilazione da parte dei pazienti dovrebbe sempre essere incoraggiata in quanto si è dimostrata associata a una migliore qualità della vita, a minore ospedalizzazione e a una più lunga sopravvivenza rispetto alla norma.

Migliorare l’uso delle risorse a beneficio dei pazienti

Secondo il co-autore del position paper, Matti Aapro, gli studi più recenti hanno dimostrato che il supporto e le cure palliative migliorano anche l’utilizzo delle risorse disponibili e riducono i costi sanitari, evitando gli sprechi. “La diagnosi di cancro, la malattia e gli effetti dei trattamenti antitumorali sono di per sé uno stress per i pazienti. Nell’ultimo decennio, i clinici hanno accettato che – oltre ai fattori fondamentali della sopravvivenza e della scomparsa della malattia – anche la qualità complessiva della vita è cruciale per i pazienti”, ha aggiunto Jordan.
La possibilità di colmare il gap passa anche da una più incisiva educazione della classe medica sull’importanza del giusto approccio alle cure palliative e di supporto, un’attività che vede la Società europea di oncologia medica in prima linea. Esmo è anche impegnata in un programma di accreditamento dei suoi Designated Centres of Integrated Oncology and Palliative Care. Il position paper appena pubblicato rappresenta in tal senso un nuovo appello alle autorità europee affinché venga assicurato ai pazienti l’equo adesso ai migliori centri di cura dei tumori resi disponibili dalle risorse. “Questo è un imperativo medico ed etico”, ha sottolineato Karin Jordan.