Farmaci a base di cannabis: allarme indisponibilità

In occasione di un intervento nel corso di una trasmissione televisiva, il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, ha evidenziato il problema dell’indisponibilità di farmaci a base di cannabis

È necessario un intervento per aggiornare il quadro regolatorio, al fine di ovviare alla carenza di cannabis terapeutica, molto utilizzata come coadiuvante delle terapie del dolore: è questo l’allarme lanciato da Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma.

Attualmente i farmaci a base di cannabis disponibili in Italia derivano perlopiù dall’importazione, in particolare dall’Olanda – grazie a un accordo tra il Ministero della salute italiano e il Ministero della salute olandese – ma sono insufficienti rispetto alla richiesta. L’accordo, infatti, spiega Tobia “se da un lato garantisce un’indiscutibile qualità del prodotto, dall’altro ne limita l’accesso, perché le quantità rese disponibili dal ministero olandese non sono comunque sufficienti a far fronte all’aumentata richiesta registrata nel nostro paese. Auspichiamo quindi che il nostro Ministero della salute possa trovare altri canali di approvvigionamento, che assicurino la stessa qualità della cannabis olandese“.

Per fare il punto della situazione, Federfarma e Assoram (Associazione operatori commerciali e logistici della distribuzione primaria farma e salute) hanno avviato un’indagine per sondare l’effettiva disponibilità di tali farmaci presso le farmacie.

Il segretario di Federfarma sottolinea anche la difficoltà di gestione del territorio italiano, dove ciascuna regione può decidere quanto erogare per l’acquisto di farmaci specifici. Ad aggravare un quadro già compromesso, è intervenuta la pandemia, come sottolinea Tobia: “Questa situazione ha contribuito ad aggravare un sistema già particolarmente sotto pressione. In seguito alle misure adottate dai singoli Paesi per arginare i contagi, le strutture sanitarie pubbliche hanno trovato notevoli difficoltà nell’approvvigionamento tramite importazione diretta. Si sono perciò dovute rivolgere ai cinque distributori autorizzati che normalmente riforniscono le farmacie private. Inoltre, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è stato coinvolto direttamente nella gestione dell’emergenza in corso e ha dovuto ridurre la produzione – già esigua – della cannabis a uso terapeutico. Proprio per andare incontro alle esigenze di alcune categorie di pazienti, le farmacie hanno dato la propria disponibilità ad effettuare preparazioni a base di cannabinoidi. Le preparazioni magistrali a base di Cannabis sono prescrivibili dal 2013“.

Secondo Tobia, per risolvere il problema è necessario “un aggiornamento del quadro regolatorio al fine di favorire l’efficientamento della supply chain sui vari fronti dall’approvvigionamento: dalla distribuzione, fino alla dispensazione in farmacia”. Occorre trovare una soluzione congiunta a livello europeo, continua Tobia, specificando che talvolta la carenza della cannabis terapeutica è dovuta “alla pratica dell’esportazione parallela, una pratica lecita, ma che può impoverire le scorte di alcune molecole, come quelle indicate per il trattamento dell’epilessia“.