A causa del caro energia, Medicines for Europe ha redatto una lettera aperta ai Ministri UE dell’Energia in vista dell’incontro del prossimo 30 ottobre a Bruxelles in cui vengono richieste delle agevolazioni in assenza delle quali il comparto dei generici è a rischio

Nell’ultimo decennio i medicinali fuori brevetto, che rappresentano il 70% dei medicinali dispensati nell’Unione Europea, sono stati soggetti a una rigida regolamentazione dei prezzi, a misure di austerità di bilancio e alla regola del prezzo più basso, determinando così una sostanziale erosione dei prezzi e una situazione insostenibile per i produttori.

Tutto questo è stato ulteriormente esacerbato dalla crisi del Covid-19 e dalla guerra in Ucraina, che ha determinato un incremento dell’inflazione (che ora si attesta ad oltre il 9%), del costo delle materie prime (aumentate tra il 50 e il 160%), dei costi di trasporto (cresciuti fino a 500%) e dei prezzi dell’energia. Una situazione questa, che oggi mette a rischio la fornitura di farmaci generici.

Le 3 richieste avanzate da Medicines for Europe

In una lettera aperta indirizzata ai Ministri UE dell’Energia, la presidente di Medicines for Europe, Elisabeth Stampa, ha avanzato essenzialmente tre richieste:

  • individuare i settori industriali critici che possano beneficiare della deroga proposta che consenta interventi nella fissazione dei prezzi per la fornitura di energia elettrica alle PMI da parte degli Stati Membri;
  • escludere l’industria farmaceutica dalla richiesta di riduzione dei consumi energetici nell’ambito dei piani nazionali di sicurezza per l’approvvigionamento del gas, in linea con le indicazioni del Commissario UE che dovrebbero essere aggiornate al 31 ottobre;
  • includere il settore dei generici nel quadro di crisi temporanea per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia.

Prezzi di gas ed elettricità fuori controllo

“I prezzi del gas e dell’elettricità hanno raggiunto livelli record e alcuni dei nostri produttori rischiano di avere le forniture di gas razionate o di non poter continuare attività manifatturiere a causa dei prezzi elevati – si legge nella lettera – Qualsiasi arresto della produzione, anche temporaneo, determinerebbe effetti dannosi sulla fornitura di medicinali ai pazienti e richiederebbe uno sforzo significativo e lunghi ritardi per il riavvio delle attività di produzione.

Diversi farmaci, come i biologici o gli antibiotici, vengono inoltre prodotti attraverso complessi processi di riscaldamento e raffreddamento, richiedendo processi ad alta intensità energetica. Questo implica una fornitura energetica continua e a prezzi accessibili che consenta ai produttori europei di competere con la Cina, Paese in cui i prezzi dell’energia industriale sono controllati. Mentre tutti i nostri fornitori stanno aumentando i loro costi, il nostro settore non può adeguare i prezzi dei propri prodotti. Questo mette a rischio la fornitura di medicinali e gli sforzi del nostro settore nell’investire nella produzione in Europa”.

La combinazione di inflazione dei costi, politiche di controllo sui prezzi e caro energia minacciano la fornitura di medicinali essenziali rendendo così insostenibile la loro produzione. “Per questo è imperativo che l’UE introduca misure per ridurre i costi energetici per il settore dei medicinali generici, vincolati a prezzi di riferimento che non possono essere aumentati nonostante le contingenze”.