Si è svolta a Roma il 30 maggio scorso, presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico una conferenza che aveva come obiettivo quello di analizzare in modo trasversale l’unione di due discipline che spesso vengono considerate distanti, ma estremamente necessarie l’un l’altra: l’informazione scientifica e la comunicazione.

L’evento, organizzato da l’Università di Roma La Sapienza, era dedicato agli studenti dei corsi SFA (scienze farmaceutiche applicate), CTF (chimica e tecnologia farmaceutica) e Farmacia e Comunicazione Biomedica: la tavola rotonda, “Comunicare salute in farmacia”, è stata moderata da Roberto Andrower, Professore del corso Marketing e tecniche di accesso al mercato farmaceutico.

La capillarità della farmacia e l’importanza della comunicazione

L’introduzione di Giuseppe Perroni, Presidente del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, ha presentato il tema principale della giornata: l’importanza di saper comunicare da parte dei farmacisti e delle aziende farmaceutiche alle persone.

Il ruolo del farmacista è indubbiamente cambiato secondo Maria Jole Carafa Professore Associato di Tecnologia Farmaceutica presso la Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università La Sapienza di Roma, tanto da venir equiparato al ruolo delle forze dell’ordine poiché spesso, chi si rivolge a un farmacista vuole esprime un qualche tipo di disagio e, il luogo farmacia, è praticamente onnipresente sul territorio.

Promuovere una comunicazione scientifica corretta nell’era delle fake news

In una società iperconnessa e digitalizzata, le aziende farmaceutiche e lo stesso farmacista devono conoscere la strategia comunicativa più efficace affinché si riesca a diventare Opinion Leader. Questo ci è stato insegnato negli ultimi anni, soprattutto con il Covid-19.

Oggigiorno le persone, grazie ai social possono esprimere liberamente la propria opinione facendola arrivare a milioni di persone, spesso senza avere conoscenza alcuna in materia e altrettanto spesso influenzandola. «Il mondo farmacia deve aggiornarsi affinché messaggi scientifici siano sempre corretti, cercando di evitare la diffusione delle famose fake news» ha sostenuto Giuseppe La Regina, Professore di Analisi chimico farmaceutica e tossicologica presso La Sapienza.

Durante la conferenza si è parlato dell’introduzione di un nuovo corso di studi transdisciplinare in grado di unire per l’appunto la comunicazione e lo studio della materia farmaceutica; la farmacia si è difatti evoluta offrendo una molteplicità di servizi ben oltre la dispensazione del farmaco, soprattutto nel periodo pandemico Covid-19 che ha segnato lo spartiacque tra un prima e un dopo.

Grazie alla sua crescente centralità, è indispensabile per il farmacista sbloccare nuove competenze e aggiornarsi di conseguenza, andando a ridurre quel famoso gap ancora esistente tra mondo universitario e mondo professionale.

Il Pharma-Influencer

La “lezione” di Roberto Andrower ha rappresentato un importante spunto di riflessione sull’evoluzione della professione farmaceutica, poiché ha analizzando quella che è la nuova figura del Pharma-Influencer: sia l’azienda farmaceutica che il farmacista stesso devono cogliere l’opportunità dei social e dei media in generale, sfruttando al massimo l’occasione di raggiungere un vasto pubblico. Questa opportunità deve essere curata e studiata da figure professionali che sappiano riconoscere come e dove lanciare il proprio messaggio, andando a studiare il proprio “target”.

Non a caso, gli influencer che si occupano di salute e benessere vengono seguiti dal 70% dei connazionali che utilizzano almeno un social network. Altresì, il 35% dei follower di un Pharma-Influncer, infatti, ha acquistato su suo consiglio prodotti healthcare, quasi uno su quattro ha comprato un farmaco otc, un integratore o un preparato omeopatico.

Sono alcuni dei dati provenienti dalla survey che MetrixLab Toluna ha presentato il 15 maggio a Milano in un meeting riservato alle aziende del pharma. L’indagine è stata condotta su un campione di mille individui, rappresentativo degli italiani che frequentano i social network e ha il pregio di misurare il fenomeno “healthcare influencer” indagando opinioni e orientamenti dei loro follower.

Come diventare influencer in ambito farmaceutico

Per diventare degli influencer in campo farmaceutico è indispensabile sviluppare delle soft/hard skills, oltre alla necessaria conoscenza della materia, come ad esempio le capacità creative, il saper instaurare un vero e proprio rapporto di familiarità con l’audience andando ad aumentare l’interattività, grandi capacità comunicative e il saper utilizzare al meglio il “mezzo comunicativo” più idoneo.

In conclusione, il ruolo delle persone che vogliono comunicare tramite social il proprio sapere nel campo farmaceutico, devono essere in qualche modo riconosciute come fonti attendibili e quindi bisogna preparare i giovani studenti, tramite nuove tipologie di corsi universitari, a questo nuovo aspetto della professione.