Farmacie dai legami profondi con territorio e cittadini

Marco Nocentini MungaiMarco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma Toscana, introduce questa pagina dedicata alle province di Siena e Grosseto facendo un quadro generale e mettendo in luce i punti di forza e le criticità della regione. «La situazione della farmacia toscana non è certamente brillante in quanto, oltre alla generale crisi dei consumi che investe tutti i settori e ai provvedimenti nazionali di contenimento della spesa, si assiste ormai da vari anni a un susseguirsi di provvedimenti regionali incentrati su un uso esteso delle forme di distribuzione diretta. Nell’ultimo triennio la diminuzione del fatturato SSN è valutabile intorno al 30 %. Questa crisi è particolarmente sentita dalle farmacie finanziariamente “esposte” con fatturato incentrato sul SSN (spesso le rurali) che vedono giorno dopo giorno appesantire la propria posizione finanziaria e diminuire il loro reddito. Dai dati in nostro possesso risulta che la media ricetta è sostanzialmente omogena su tutto il territorio, con punte al ribasso per le ASL di Grosseto ed Empoli, mentre Siena, nonostante iniziative eclatanti della locale ASL (per esempio l’accordo per la distribuzione tramite Poste), è allineata con la media regionale».
Le farmacie della regione hanno comunque importanti punti di forza e da esse sono partite grandi iniziative come la farmacia dei servizi. «La Toscana è stata una delle prime regioni ove si è battuta questa strada», spiega Nocentini Mungai, «recepita poi dal legislatore nazionale, si pensi che il modello Web della Dpc è nato nella ASL di Firenze e che, ormai dal lontano 2005, molte farmacie, in varie province, svolgono il servizio CUP».
«Quello che adesso manca è ricondurre queste iniziative, ampliandole ai nuovi servizi previsti dalla legge, in un quadro e in disegno regionale generale, che riconosca il ruolo della farmacia anche da un punto di vista economico», chiarisce il presidente. «I nostri punti di forza risiedono poi nel profondo legame con il territorio e con le esigenze dei cittadini che si traducono in un livello elevato di servizio a cominciare dall’ impegno professionale, dai turni e gli orari, passando per l’assortimento e l’innovazione tecnologica, mentre i problemi sono quelli evidenziati prima: elevata e ingiustificata distribuzione diretta con “scavalcamento” del canale da parte dell’interlocutore pubblico».
Riguardo al rapporto con l’ente pubblico Nocentini Mungai precisa: «In più occasioni abbiamo proposto un “accordo quadro”, modulabile a livello di singola ASL, che riconosca definitivamente il ruolo della farmacia non come centro di spesa bensì come presidio socio sanitario, utilizzandone le potenzialità in termini di capillarità, flessibilità e servizi innovativi. A oggi, non abbiamo ancora trovato con l’ente pubblico un punto d’incontro soddisfacente per le farmacie. Riteniamo che ci siano comunque gli spazi sia per lo sviluppo dei servizi innovativi sia per un riconoscimento economico per il sistema farmacia. Questo porterebbe a un notevole beneficio e risparmio per il cittadino e, ne siamo convinti, anche a un risparmio per il Servizio Sanitario. Tutto ciò certamente non si ottiene né con una “estensione” della DPC, né tanto meno con un ulteriore aumento della distribuzione diretta, cui il Sindacato Regionale e le Associazioni provinciali si sono opposte e continueranno a opporsi in tutte le sedi e con tutti i mezzi».
Grande stima e fiducia infine verso i suoi colleghi: «Il loro livello di servizio è ai massimi livelli di efficienza e ciò è riconosciuto dal quotidiano gradimento da parte dei cittadini. Nonostante questa situazione di crisi e la contrazione dei loro margini, essi assicurano con eguale impegno e sacrificio il servizio farmaceutico, servizi di assistenza integrativa e servizi innovativi, un assortimento ampio e rispondente alle nuove esigenze, con orari spesso prolungati sempre più rispondenti alle necessità della cittadinanza», conclude il presidente di Federfarma Toscana.
Cornelia Pelletta