A fine agosto scade l’ultimo Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da farmacia privata, siglato con Federfarma. Il precedente rinnovo risaliva a settembre 2021, era arrivato dopo 8 anni di attesa e di trattative ed era stato definito un contratto di “transizione”, perché i cambiamenti non erano stati tanto incisivi quanto i farmacisti dipendenti avevano sperato.
Ora, a contratto nuovamente scaduto, la necessità di una trattativa si ripresenta e i sindacati si sono messi in moto già da qualche mese. Il 27 giugno scorso, infatti, i tre sindacati nazionali autorizzati a sedere al tavolo delle trattative con Federfarma hanno organizzato un’Assemblea nazionale delle farmacie private sul tema del rinnovo del Ccnl aprendola a tutti, anche ai non associati e rendendola visibile anche in differita.
Una piattaforma di discussione
«I sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil), in particolare le rispettive sigle che si occupano del settore terziario che comprende le farmacie, ossia Filcams, Fisascat e Uiltucs, hanno realizzato una “piattaforma” unitaria che contiene tutti i punti da discutere relativi al rinnovo del Ccnl con la controparte per trovare una mediazione sostenibile e accettabile per entrambi – chiarisce Angela Noferi, presidente di Conasfa, Associazione nazionale professionale farmacisti non titolari, che ci aiuta a capire i contorni della vicenda – Conasfa, che non è un’associazione sindacale, ha contribuito con alcune proposte provenienti dalla propria base.
I sindacati hanno interpellato i propri associati, che non sono moltissimi per il settore della farmacia e che sperano di incrementare anche grazie alla call to action lanciata durante le assemblee territoriali. Cgil ha fatto uno sforzo in più perché ha organizzato una serie di serate di confronto nella maggior parte delle Regioni d’Italia ascoltando anche i farmacisti non associati attraverso il Pharmatour».
Il prossimo step
La Piattaforma è già stata inoltrata a Federfarma. «Ci troviamo, quindi, al calcio di avvio di una partita che non si sa quanto durerà – commenta Noferi – L’auspicio è che questa volta i tempi siano decisamente più brevi rispetto al passato, e speriamo che si riescano a raggiungere risultati di maggiore soddisfazione per i farmacisti non titolari. Per avere la massima forza contrattuale, in ogni caso, è importante che quanti più farmacisti possibile si iscrivano a uno dei tre sindacati in modo ufficiale, dando la delega al sindacato a prendersi cura dei suoi interessi, ossia facendo inserire l’importo dovuto per l’iscrizione direttamente all’interno della busta paga (una percentuale dello stipendio pari a circa 20 euro al mese).
Molti farmacisti esitano a compiere questo passo perché temono possa risultare sgradito al titolare. Altri si disinteressano alla trattativa, forse inconsapevoli dell’impatto reale che i risultati conseguiti avranno sulla loro vita. Data l’estrema rilevanza della trattativa che si sta aprendo, speriamo che, tramite le informazioni che Conasfa sta diffondendo, molti colleghi prenderanno questa decisione cruciale per il futuro della professione come farmacisti non titolari» conclude.