Il farmacista è una figura sempre più centrale per il sistema sanitario nazionale, tanto che anche il DM77 sulla riforma della sanità territoriale ha individuato nella farmacia il primo presidio di salute sul territorio.

Alla luce di questo scenario, in occasione del convegno “Valore salute: il Servizio sanitario nazionale volano di progresso del Paese”, organizzato il 23 e il 24 ottobre scorsi dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri – FNOMCeO, il Presidente di Federfarma, Marco Cossolo, si è domandato cosa possano fare i farmacisti per un efficientamento del sistema e delle risorse.

I problemi chiave

“Tre sono le problematiche da affrontare: la gestione delle politerapie, il monitoraggio dell’aderenza alla terapia e l’ottimizzazione delle risorse attraverso la farmacia dei servizi”, ha sostenuto Cossolo in quella occasione.

Le politerapie

In merito al primo aspetto, il Presidente Federfarma ha ricordato che quando le terapie multi-farmaco sono eccessive rappresentano, oltre ad un danno per il paziente, anche un eccessivo costo per il sistema sanitario nazionale.

“Per sopperire a questa problematica si potrebbe ricorrere a uno strumento già previsto dalla legge, e per cui sono già stati individuati i fondi: la ricognizione terapeutica. Consiste in un’indagine per compilare l’armadietto terapeutico giornaliero dei pazienti in cura con politerapie e sottoporlo al medico di medicina generale, il quale procederà alla riconciliazione terapeutica”.

L’aderenza terapeutica

Un altro elemento di grande criticità è rappresentato dalla mancata aderenza terapeutica. Basti pensare che in Italia si spendono 22 miliardi di euro in farmaci – non conteggiando in questo computo quelli ospedalieri – dei quali solo il 50% viene utilizzato correttamente.

“C’è bisogno di concentrare l’attenzione sull’aderenza alla terapia, ed è possibile farlo attraverso una sinergia tra farmacisti e medici. Possiamo contare su un patrimonio informativo sconfinato, che ci permette di sapere chi ha prescritto il farmaco al paziente, dove lo ha ritirato e la data di scadenza della confezione del medicinale. Nel recente passato abbiamo proposto di realizzare un sistema informatico, finanziato a nostre spese, per tenere traccia di tutta questa filiera e rafforzare il monitoraggio dell’aderenza alla terapia” ha sottolineato Cossolo.

Ridurre gli sprechi e puntare sui fondi

Infine, c’è la questione dello spreco o del mancato, completo, utilizzo dei fondi. “In passato non siamo riusciti a spendere completamente e in modo efficiente fondi vincolati stanziati per la farmacia dei servizi o per apparecchiature di analisi di prima istanza. Per ovviare a questa lacuna Federfarma auspica l’introduzione di un meccanismo amministrativo che permetta allo Stato di vicariare le Regioni quando non riescono a spendere bene e in tempo le risorse a loro disposizione, per evitare che i fondi pubblici non vengano utilizzati al meglio” ha concluso il Presidente Federfarma.