La difficoltà a reperire personale è un tema ancora molto attuale per le farmacie italiane, lo dimostrano gli ultimi studi di settore che danno la disoccupazione ai minimi storici. Ne parliamo con il direttore scientifico Raffaella Ferrari, direttrice della farmacia Ambreck di Milano, che conta oltre 40 collaboratori.

«La carenza di farmacisti trae origine da diversi fattori, tra cui un aumento della richiesta di collaboratori dovuto alla nuova impostazione della farmacia stessa, oggi sempre più orientata verso nuovi servizi che richiedono un’integrazione al personale esistente e il contratto di lavoro che non è abbastanza aggiornato rispetto ai nuovi ruoli previsti e alle relative responsabilità. Le ultime recenti modifiche non sono sufficienti e non si è ancora giunti all’auspicabile riconoscimento contrattuale dei farmacisti come professionisti sanitari».

Non farsi scoraggiare

«La situazione è critica – prosegue Raffaella Ferrari – Molti colleghi scelgono il percorso ospedaliero, percepito come più professionalizzante e con maggiori possibilità di carriera. Altri preferiscono l’insegnamento o l’inserimento in azienda, alla ricerca di orari di lavoro più conciliabili con la vita familiare. Si sta facendo sempre più strada, inoltre, la scelta, di preferire la libera professione all’assunzione.

La consapevolezza che la richiesta è elevata e di poter quindi scegliere quanto, quando e dove lavorare spinge molti colleghi a offrirsi come free-lance, portando a casa un netto mensile interessante anche grazie al regime di tassazione forfettario. Per farvi un esempio, oggi nella nostra farmacia un terzo della forza lavoro opera in libera professione ed è una situazione che non si era mai verificata. Sono certa che la recente riforma del corso di Laurea in Farmacia darà un impulso al settore: il percorso di studi è sicuramente attrattivo, spingendosi verso l’area medica più che in passato, ed è stato pensato con lo scopo di preparare professionisti con una formazione più congrua alla realtà lavorativa in farmacia.

Mi auguro che nei prossimi mesi si possa trovare il tempo per una nuova revisione del contratto di lavoro che preveda una retribuzione adeguata alle mansioni e alle responsabilità richieste. Ci tengo però a dire ai giovani colleghi che la voglia di impegnarsi, la costanza nell’aggiornamento, la passione per il lavoro e soprattutto la specializzazione in un’area specifica a sé congeniale sono la chiave per potersi far strada e conseguire una carriera interessante anche all’interno di una farmacia. Io stessa sono un esempio vivente che questo è possibile. Dopo la laurea, mi sono specializzata nel laboratorio galenico che era una mia grande passione, ma non mi sono mai accontentata e neppure mi sono sottratta al duro lavoro allargando nel tempo le mie competenze: oggi sono orgogliosamente direttrice di una farmacia privata molto importante e sono riconosciuta a livello nazionale come esperta di galenica. Credo che la nostra sia una professione meravigliosa che richiede tempo e dedizione.

Se vivremo il lavoro quotidiano come una missione di servizio al pubblico, i riconoscimenti arriveranno non soltanto dai nostri superiori ma dai cittadini stessi che ci dimostreranno apprezzamento per il lavoro ricevuto. La gratificazione per l’aiuto offerto ai nostri clienti è il vero senso della nostra professione».

Fonte – Farmacia news numero ottobre 2023