Troppo ferro in gravidanza aumenta il rischio di diabete gestazionale

Uno studio americano richiama l’attenzione sull’importanza di somministrare il ferro in gravidanza solo quando effettivamente necessario.

Uno studio condotto presso l’Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development (NICHD) at the National Institutes of Health in Bethesda in  Maryland, pubblicato sulla rivista Diabetologia, ha evidenziato come livelli troppo elevati di ferro in gravidanza possono esporre la gestante a un aumentato rischio di sviluppare diabete gestazionale.

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Gli autori dello studio sono arrivati a tali conclusioni dopo aver incluso nel loro lavoro di ricerca 107 donne che avevano sviluppato diabete gestazionale e 214 che, invece, non avevano sviluppato la condizione, ponendo una particolare attenzione ai livelli di epcidina, responsabile della regolazione del riciclo e dell’assorbimento del ferro a partire dall’intestino, ferritina e transferrina. Gli studiosi hanno osservato che le donne  con i più alti livelli di ferro nel secondo trimestre di gravidanza hanno evidenziato un rischio più di due volte superiore, rispetto alle donne con livelli più bassi,  di sviluppare diabete gestazionale.

Allo stesso modo livelli di ferritina più alti del 25% rispetto a quelli considerati normali durante il primo trimestre di gravidanza hanno esposto le donne a un rischio doppio di diabete gestazionale.

I risultati dello studio suggeriscono, quindi, che riserve troppo elevate di ferro già durante il primo trimestre di gravidanza, espongono a un aumentato rischio di sviluppare diabete gestazionale; è auspicabile di conseguenza, che vi sia una maggiore omogeneità circa le raccomandazioni su come assumere il ferro in gravidanza.

L’ American College of Obstetricians and Gynecologists, per esempio, raccomanda di eseguire sempre i test di screening per la carenza di ferro in gravidanza e di somministrarlo solo quando effettivamente carente, altre organizzazioni come la World Health Organization (WHO) e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), invece, consigliano di assumere di routine integratori a base di ferro durante la gravidanza.

Le linee guida in Italia

In Italia le linee guida del Ministero della Salute consigliano a tutte le donne in dolce attesa di seguire una dieta  ricca di ferro e di ricordare sempre che una carenza di ferro può comportare gravi conseguenze, mentre un’integrazione oculata è priva di rischi e che quindi la supplementazione, quando consigliata,  deve servire a favorire un adeguato deposito di ferro sia per il periodo gravidico che per il post partum.

L’integrazione nutrizionale con ferro è consigliata soprattutto in caso di gravidanze ravvicinate ed è bene accompagnarla:

  • con un’alimentazione ricca di vitamina C per migliorarne l’assorbimento,
  • integrare anche il rame come oligoelemento.

Il trasporto del ferro all’interno del sangue e delle cellule non può avvenire se manca il rame, quando si assumono integratori a base di ferro, quindi, può essere utile integrare anche il rame.

Fonte: http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00125-016-4149-3

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