Filtri solari: come proteggersi nel modo corretto

È arrivata l’estate, la voglia di stare all’aria aperta aumenta, come anche il desiderio di avere una “tintarella” invidiata da tutti: i filtri solari sono d’obbligo, occorre capire, però, quali sono quelli più adatti a seconda del fototipo e delle necessità di ogni pelle

l sole è un’indispensabile fonte di vita, con i suoi raggi fornisce calore e luce alla Terra, ed è responsabile dell’attivazione dei processi della fotosintesi clorofilliana che permette alle piante di produrre energia e sostanze nutrienti. L’esposizione alla luce solare negli esseri umani stimola il sistema immunitario e favorisce la produzione di Vitamina D (il cui apporto con la dieta è talvolta insufficiente), che rafforza le ossa e agisce su vari organi e tessuti. È stato dimostrato che l’esposizione ai raggi solari stimola il rilascio di neurotrasmettitori cerebrali, come serotonina e dopamina, andando a regolare i ritmi circadiani ed esplicando un effetto benefico sull’umore.

filtri solari
L’esposizione alla luce solare negli esseri umani stimola il sistema immunitario e favorisce la produzione di vitamina D

Il rapporto tra uomo e sole si è modificato nel tempo, in relazione a cambiamenti nei comportamenti sociali e ai contesti storici. Dalla pelle diafana dello scorso millennio tipica dei nobili all’inversione di tendenza che ha portato in auge l’abbronzatura, che rappresenta tuttora uno status symbol, la cute abbronzata è sintomo di benessere ed elevata qualità della vita. L’uomo è sempre più consapevole del fatto che esporsi alla luce solare in maniera prolungata e ripetitiva, senza proteggere adeguatamente la cute, possa provocare una serie di effetti dannosi acuti (eritemi, scottature, produzione di radicali liberi) e cronici (foto-aging e maggior rischio di tumori della pelle). I raggi Uva e Uvb sono stati classificati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) come carcinogeni della pelle, quindi, bisognerebbe preoccuparsi dell’esposizione non soltanto nella stagione estiva. L’esposizione al sole non è facilmente quantificabile, dipende dal tipo di pelle e dalla potenza del sole. L’entità dei danni è strettamente correlata alla durata dell’esposizione, saranno più gravi se l’esposizione prolungata si verifica quando l’irraggiamento è molto intenso, come nelle ore più calde della giornata e nei mesi estivi. Anche l’altitudine gioca un ruolo importante dato che l’atmosfera è più rarefatta in alta quota. Spesso, anche in giornate nuvolose o ventose l’esposizione ai raggi Uv può raggiungere valori notevoli. Se ci si espone al sole è necessario assicurarsi di proteggere le parti del corpo scoperte più di frequente, come viso, collo e mani. Se ci si scotta, significa che ci si è esposti oltre i limiti di sicurezza.

L’abbronzatura è una difesa che la pelle mette in atto per proteggersi dalle radiazioni, viene prodotta melanina, pigmento capace di assorbire buona parte delle radiazioni solari. Proteggere la cute è indispensabile nella beauty routine di ognuno di noi, per questo è sempre più diffuso l’utilizzo di filtri solari nei cosmetici di ogni tipo, dai tradizionali prodotti solari agli skin-care, ai cosmetici per il makeup, ai prodotti per capelli; andando a potenziare i naturali sistemi di difesa, con una capacità protettiva ad ampio spettro grazie all’azione sinergica di filtri chimici e schermi fisici. Secondo Euromonitor international, nel 2017, il mercato dei prodotti per la protezione solare è stato valutato circa 9,8 miliardi di dollari, questo grazie alla crescente consapevolezza dell’importanza della protezione che ha portato a una rapida evoluzione del mercato dei solari, sviluppando nuovi ingredienti e adattando le formulazioni, rendendole più efficaci e variegate. I consumatori preferiscono prodotti solari su misura per le proprie esigenze, in particolare, sono sempre più richiesti i prodotti:

• multiculturali, progettati per diverse tonalità della pelle e condizioni ambientali;
• sportivi, progettati per uno stile di vita attivo;
• multifunzionali, in grado di garantire anche una protezione dall’inquinamento dell’aria, dall’invecchiamento cutaneo e dalla luce blu.

Secondo l’art. 2, regolamento Ce n. 1223/2009 del 30 novembre 2009 sui prodotti cosmetici, i filtri Uv vengono definiti come “sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a proteggere la pelle da determinate radiazioni Uv attraverso l’assorbimento, la riflessione o la diffusione delle radiazioni Uv”. Generalmente, i prodotti solari non contengono un unico filtro, ma una miscela di più sostanze al fine di ottenere un grado di protezione idoneo.

Tipologie di filtro

I filtri fisici sono pigmenti opachi inerti e dal forte potere coprente, riflettono fisicamente la luce del sole (biossido di titanio, ossido di zinco, caolino). Applicati sulla cute conferiscono la colorazione tipicamente bianca. I filtri chimici sono molecole capaci di assorbire parte dell’energia delle radiazioni, per poi renderla sotto forma di energia vibrazionale, rotazionale, infrarossa, non pericolose per la pelle. I diversi filtri agiscono selettivamente su determinate lunghezze d’onda, alcuni assorbono solo nello spettro degli Uva, derivati del benzofenone e del dibenzoilmetano eccetera, altri solo Uvb, derivati dell’acido salicilico, del para-amminobenzoico, dell’acido cinnamico, della canfora eccetera. L’elemento chiave per scegliere bene un prodotto solare è il fattore di protezione solare (Spf), calcolato rapportando la quantità di radiazione che la pelle protetta dalla crema è in grado di filtrare, prima di arrivare alla scottatura, rispetto a un’esposizione della stessa pelle senza schermo.

I consigli per stare al sole

Per una corretta esposizione è consigliabile usare la giusta protezione solare, anche se già abbronzati, e spalmarla un quarto d’ora prima dell’esposizione al sole, si raccomanda di utilizzare un Spf non inferiore a 15 e ripetere l’applicazione ogni volta che si fa il bagno o si pratica sport. È opportuno evitare di utilizzare la crema dell’anno precedente. Per evitare una sovraesposizione indossare vestiti leggeri che coprano braccia e gambe, un cappello e occhiali da sole. I neonati fino a sei mesi vanno tenuti sempre sotto l’ombrellone, mentre i bambini più grandi possono essere protetti con protezione alta e appositi indumenti da mare. Occorre valutare bene tutti i fattori atmosferici, ricordando che altitudine, latitudine, vento ma anche un cielo nuvoloso, modificano l’intensità delle radiazioni. È importante conoscere il proprio fototipo, cioè la resistenza della propria pelle all’esposizione solare ed evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata. È fondamentale fare attenzione all’uso di farmaci “fotosensibilizzanti”.

 

Leggi anche:
Mancanza di Vitamina D: tra sole e filtri solari