Foglia (Ordine farmacisti Caserta): «Burocrazia e rivalità sleale: resistiamo con la deontologia»

Dal suo punto di vista quali sono i mali oscuri che minacciano le farmacie, presidente?

A mio avviso i ritardi da parte delle Asl nei pagamenti sono un problema dei più gravi. Anche se si deve ammettere che da qualche tempo a questa parte la situazione è in miglioramento, resta il fatto che i tempi di pagamento si protraggono spesso di due, tre, quattro mensilità. Inoltre sulle vendite al banco pesa la concorrenza delle parafarmacie che stanno allargando la loro tipologia di offerta rivaleggiando non solo sul parafarmaco ma anche su altri prodotti.

Ferdinando Foglia

In più, si è alle prese con le lungaggini nelle assegnazioni: come le commenta?

Oggi molti colleghi non hanno forze né risorse sufficienti a mettere, come si dice, il primo piatto in tavola; e l’orizzonte non è certo dei più sereni. Vanno gestiti i ricorsi che estendono le tempistiche concorsuali: stiamo attendendo sia gli esiti definitivi del concorso del 2009 e del cosiddetto concorsone su cui pesano ondate di ricorsi, in attesa di una decisione ultima. Ma gli interessi in gioco sono molteplici e, mi lasci dire, non sempre sono trasparenti.

Soffrono maggiormente le farmacie rurali o anche quelle delle aree urbane?

Parlerei di problematiche generalizzate, perché mentre la grande distribuzione organizzata è poco radicata sul territorio, le parafarmacie hanno al contrario attecchito ovunque, sono in continua crescita e il controllo sulle loro politiche commerciali è a mio parere molto carente.

Quali iniziative possono aiutarvi a migliorare la situazione e a resistere?

La fedeltà al codice deontologico dei farmacisti e la professionalità sono ancora strumenti validi per fidelizzare la clientela. I servizi lo sarebbero, a loro volta, ma a limitarne l’offerta sono gli spazi angusti, spesso, e la possibilità di entrare in conflitto con altre categorie come quelle degli estetisti e dei fisioterapisti: qui si vive quasi in un clima di scontro permanente.

Quanto pesano le dinamiche demografiche sul territorio casertano, dottor Foglia?

Molto. Si può dire che alcuni centri siano ormai popolati solo da anziani e i cambiamenti toccano anche le città. Per questo credo che la politica farmaceutica debba evolversi ed essere più favorevole ai farmacisti, dando per esempio loro un più agevole accesso a tecnologie come gli elettrocardiografi, magari in collaborazione con gli studi medici.

A che punto è nella provincia di Caserta il dialogo con i medici di medicina generale?

Lo ritengo piuttosto carente e improntato più alla concorrenzialità che alla cooperazione. Cerchiamo di mettere in atto iniziative congiunte ma per ora i risultati sono scarsi, nonostante che pure fra i medici le posizioni siano diverse. Porteremo senz’altro la voce al prossimo Farmacista Più di Milano nel marzo del 2017 sperando di trovare ascolto e soluzioni.