Garau (Ordine Nuoro e Ogliastra): «Scontiamo tuttora gli effetti delle politiche di Bersani e Monti»

Cesare Priamo Garau, presidente dell’Ordine di Nuoro e Ogliastra fa il punto delle farmacie nuoresi

Quali sono i principali motivi di preoccupazione per le farmacie nuoresi, dottor Garau?

Sul territorio sono presenti 94 farmacie a fronte di un bacino d’utenza di circa 213 mila abitanti, comprendente le aree di Ogliastra e Nuoro, e per l’85% sono rurali, sovente sussidiate. Le problematiche riguardano sostanzialmente il calo del prezzo dei farmaci, l’aumento della distribuzione diretta e gli effetti dei decreti liberalizzatori Bersani e Monti. Questi ultimi, in particolare, hanno complicato la vita dei farmacisti senza offrire loro alcun percepibile vantaggio e senza peraltro assicurare maggior libertà di scelta o servizi migliori agli utenti. Anzi, gestire la turnazione è diventato più difficile nonostante che, in linea di massima, il dialogo fra colleghi consenta di armonizzare le esigenze di ciascuno.

Cesare Priamo Garau, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Nuoro e Ogliastra fa il punto delle farmacie nuoresi
Cesare Priamo Garau, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Nuoro e Ogliastra

C’è chi fa eccezione rispetto a questo tacito patto di collaborazione fra farmacisti?

Siamo organizzati su base distrettuale e ho notizia di due o tre esercizi costantemente aperti durante le festività. Questo crea disservizi ad altri, costretti a loro volta a un’attività ininterrotta, a riprova che certe leggi sono state fatte da persone che non conoscono le reali problematiche dei territori.

L’offerta di servizi può a suo avviso controbilanciare il declino dei prezzi dei farmaci?

La remunerazione è senza dubbio un importante nodo da sciogliere. Capisco che lo Stato e le aziende sanitarie regionali abbiano, oggi, a disposizione risorse minori da investire e che l’ascesa dei generici provochi riduzioni sino ai due terzi del prezzo originario dei prodotti. Anche per questo, la nostra redditività si riduce. Credo però che la prevista, nuova remunerazione possa garantire quegli aspetti che conferiscono maggiore lustro alla professione del farmacista, alla sua capacità di consigliare. Specialmente in un momento in cui sta cambiando anche la percezione del benessere, in termini di scelte alimentari. La Sardegna è, da questo punto di vista, un caso esemplare poiché i centenari vi abbondano grazie anche alle abitudini alimentari che hanno saputo conservare. Quanto ai servizi, l’erogazione di screening completi su alcune forme di tumore è del tutto gratuita per gli utenti e interamente a nostro carico, dal momento che la Legge 69 è ancora incompleta. Ma ritengo che anche questa gratuità debba essere al più presto ridiscussa.

Quanto pesano le dinamiche demografiche sul vostro operato quotidiano, dottore?

La popolazione locale è in media molto anziana e là dove le percentuali di anziani sono particolarmente elevate bisogna agire di conseguenza. Siamo passati dal 75% di fatturato, dovuto al Servizio sanitario nazionale, a poco più del 50%. I cali della redditività portano con sé problemi occupazionali che sinora abbiamo superato, ma è pur vero che il quadro generale italiano parla di fallimenti quasi a catena. A favore delle farmacie si può ipotizzare un potenziamento della presa in carico del paziente e una limitazione, invece, della distribuzione diretta, che ci scavalca e ci penalizza. Allo stesso tempo, sulla presa in carico dell’anziano possiamo dare mostra di sensibilità e di competenze, anche con il supporto dell’Ordine. Curiamo costantemente il nostro aggiornamento tanto online quanto attraverso pubblicazioni e iniziative delle associazioni di categoria. In più, per tenere nella giusta considerazione le varie fasce di clientela, organizziamo corsi residenziali insieme alle università e Federfarma.

Qual è il suo parere sul disegno di legge sulla concorrenza e i suoi possibili impatti?

Ritengo che purtroppo possa contribuire ad aumentare il numero delle farmacie in situazione di sofferenza e che possa aprire la strada a un regime di oligopolio dannoso per tutti. Sinora appare come un meccanismo poco chiaro che è stato spiegato in modo altrettanto nebuloso. Più che di capitali, le croci verdi hanno bisogno di progettualità acquisibile con la collaborazione e il contributo della Federazione degli Ordini, con un livello superiore di aggiornamento professionale (Lea, farmaci biomolecolari, altro ancora), con la farmacovigilanza, nonché con la presa in carico del paziente, che resta la vera chiave di volta della nostra professione.