Il Gender Equality Plan (GEP) 2022-2024, approvato e pubblicato sul sito web dell’Istituto superiore di sanità è uno strumento che, recependo le indicazioni europee sulla parità di genere, si pone come obiettivo quello di favorire un cambiamento culturale e strutturale negli Enti Pubblici nel contrastare le discriminazioni di genere. Nello specifico, è un documento articolato in 5 aree di intervento

L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 1° gennaio 2016, sancisce che, per realizzare un progresso sostenibile e raggiungere il benessere per tutti, è necessario agire sui diversi domini dello sviluppo sociale ed economico, attraverso un approccio integrato. La salute è un tema trasversale ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030: tra questi, di particolare rilevanza quelli relativi al raggiungimento della salute e benessere e alla parità di genere.

Il programma dell’Iss 2022-2024

In coerenza con la strategia per la parità di genere 2020‐2025 dell’Unione Europea, l’Istituto superiore di sanità ha recepito le indicazioni della Direzione Ricerca e Innovazione della Commissione Europea e si è dotato del Gender Equality Plan (GEP), un sistema di impegni e azioni da realizzarsi nell’arco del triennio 2022‐2024 per promuovere la parità di genere e le pari opportunità.

“Unico Paese tra gli Stati Membri dell’Unione Europea, l’Italia dal 2010 (Legge n.183/2010) ha istituito i Comitati unici di Garanzia (CUG) per promuovere le pari opportunità, la valorizzazione del benessere e contro le discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro. In questo ambito il CUG‐ISS è da anni impegnato nel promuovere la parità di genere, il rispetto, la valorizzazione delle diversità e la cultura dell’inclusione” si legge nel documento.

A un’analisi di dettaglio delle risorse impiegate all’interno dell’Istituto (per un totale di 1.860 dipendenti, di cui 1.247 donne e 613 uomini), emerge una permanenza temporale nei profili e nei livelli non dirigenziali ripartita per genere e classi di età, che non evidenzia significative differenze tra i due generi e, che di fatto, porterebbe a ipotizzare che le progressioni tra i livelli e i profili avvengono senza squilibri tra i generi.

Dalla distribuzione del personale nei ruoli dell’Iss per titolo di studio si evince, tuttavia, che le donne soffrono maggiormente di forme di sotto inquadramento rispetto al titolo di studio. Colpisce particolarmente la presenza di laureati (in rapporto di 3 donne e 2 uomini) tra gli operatori tecnici di VIII Livello che in totale contano 35 donne a fronte di 60 uomini.

Il GEP e le sue 5 aree di intervento

Attraverso azioni specifiche, il Gender Equality Plan intende favorire un cambiamento culturale e strutturale negli enti pubblici per contrastare le discriminazioni di genere.
Il GEP si articola in 5 aree di intervento:

  • equilibrio vita privata e vita professionale e cultura dell’organizzazione;
  • equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali;
  • uguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera;
  • integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi di formazione;
  • contrasto della violenza di genere, comprese le molestie sessuali.

Per ciascuna area sono stati individuati obiettivi, risultati attesi e azioni da intraprendere.