Facendo seguito a quanto già diffuso in occasione della carenza del farmaco Ranozek, l’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, ha fornito un riepilogo delle modalità distributive applicabili in caso di carenza di farmaci di riferimento nelle liste di trasparenza.

Le stesse possono essere utilizzate al fine di garantire assistenza farmaceutica a livello regionale, consentendo di evitare oneri a carico del cittadino e di ottimizzare le risorse economiche.

«Al fine di chiarire le azioni da porre in essere in caso di carenza di un farmaco inserito in lista di trasparenza dei farmaci equivalenti, avente il prezzo di riferimento del raggruppamento di appartenenza, tenuto conto dell’assetto normativo, delle scelte organizzative e delle strategie assistenziali definite e assunte da ciascuna Regione o Provincia Autonoma, si conferma per queste la possibilità di scegliere autonomamente le modalità più adatte tra quelle solitamente adottate, in modo da garantire l’assistenza farmaceutica, consentendo al tempo stesso di evitare oneri a carico del cittadino e ottimizzare le risorse economiche», si legge in una nota sul sito dell’Agenzia italiana del Farmaco.

Modalità adottate da Regioni e Province Autonome

Tra le modalità cui Regioni e Province Autonome fanno maggiormente ricorso, si annoverano diverse soluzioni.

Una di queste è rappresentata dall’applicazione della “clausola di salvaguardia”. La Regione può farsi carico della differente quota di prezzo tra medicinale erogato e prezzo di riferimento AIFA, per evitare che sia il cittadino a dover pagare la differenza di prezzo.

Diversamente, è possibile eliminare il farmaco dalla lista di trasparenza a livello regionale. In questo modo, laddove ci sua un farmaco indisponibile, la Regione può provvedere ad eliminarlo dalla propria lista regionale.

Ancora, le Regioni e P.A. possono intervenire su accordi di distribuzione per conto o distribuzione diretta. Difatti, con l’obiettivo di garantire l’assistenza farmaceutica, i medicinali vengono generalmente acquistati dalle ASL o dalle Regioni, ma distribuiti all’assistito, o per loro conto, attraverso le farmacie (DPC) oppure ricorrendo alle farmacie pubbliche territoriali (DD).

Nuovi principi attivi da inserire nelle liste di trasparenza

Al contempo, l’Agenzia italiana del Farmaco, per quanto concerne nuovi principi attivi da inserire in liste di trasparenza e, ovvero, casi di carenza di un farmaco, procederà ad un controllo sulla capacità produttiva, in termini di numero di pezzi annuali, distinti per confezione, a garanzia della fornitura SSN del prodotto e sullo stato delle scorte disponibili, e condurrà attività di monitoraggio volte a garantire l’adeguata fornitura del farmaco al SSN in funzione dei bisogni della popolazione.

Laddove venissero riscontrate difficoltà di approvvigionamento nelle prime fasi di commercializzazione di un farmaco nonostante i controlli messi in campo dall’AIFA, resta possibile per Regioni e Province Autonome intervenire secondo una delle tre modalità citate in precedenza.