Presso l’Auditorium del Ministero della Salute sono state presentate le iniziative che si terranno il prossimo 4 marzo, in occasione del World Obesity Day. Anche quest’anno, di fronte a dati allarmanti e in continua crescita (è obeso quasi 1 miliardo di persone a livello globale, previsti quasi 2 miliardi entro il 2035), le parole chiave rimangono cura e prevenzione

Oggi, a livello globale, sono 1 miliardo circa le persone obese, 1 persona su 7; nel 2035 è previsto che questo rapporto diverrà 1 a 4. L’obesità rappresenta, come sottolineato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), una delle più importanti sfide di sanità pubblica.

Di fronte a questi dati allarmanti e in continua progressione, “Changing Perspectives: Let’s Talk About Obesity” è il messaggio della Giornata Mondiale dell’Obesità in programma il prossimo 4 marzo. L’iniziativa è stata presentata a Roma nei giorni scorsi, alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci, in una Conferenza stampa ospitata presso l’Auditorium del Ministero della Salute.

L’obiettivo della giornata mondiale dedicata all’obesità è quello di aiutare le persone a comprendere la portata e l’impatto che la stessa ha sulla salute indirizzandole verso scelte più consapevoli e, al contempo, cercare di sensibilizzare la politica ad assumere iniziative idonee a combattere questa malattia, senza perdere di vista l’esigenza di contrastare lo stigma che l’accompagna capovolgendo le idee sbagliate e preconcette che coinvolgono un numero importante di persone.

L’obesità in Italia

L’obesità rappresenta un’emergenza anche per il nostro Paese, in cui è obeso 1 adulto su 10 e 1 bambino su 3. Le persone in eccesso di peso sono complessivamente più di 25 milioni, ovvero più del 46% degli adulti e il 26,3% tra bambini e adolescenti di 3-17 anni, con marcate differenze di carattere territoriale che fanno del Sud il fanalino di coda del Paese. Troppo spesso il problema viene ignorato, ovvero sottovalutato, traducendosi in una emergenza irrisolta di salute pubblica.

Gli interventi proposti

Di fronte a questo scenario due disegni di legge presentati da parte dei Presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete hanno voluto dare risposte concrete nella lotta e nel contrasto al sovrappeso e all’obesità:

  • l’Atto della Camera dei Deputati n.741 della XIX Legislatura del 28 Dicembre 2022, d’iniziativa dell’Onorevole Roberto Pella, su “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”;
  • l’Atto del Senato n.135 della XIX Legislatura del 13 Ottobre 2022, d’iniziativa della Senatrice Daniela Sbrollini, su “Disposizioni recanti interventi finalizzati all’introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale”.

Ora occorre, però, un impegno comune e sinergico di tutti gli attori coinvolti. Da qui, una lettera aperta consegnata al Ministro Schillaci e indirizzata alle diverse Istituzioni del Paese interessate, a firma dei Presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e dai rappresentanti della comunità scientifica e dei pazienti, affinché questa patologia venga considerata come una priorità socio-sanitaria.

Ad oggi, infatti, si fa ancora troppo poco per curarla e per prevenirla: l’obesità viene ancora spesso etichettata come condizione e non come malattia, i farmaci non sono rimborsabili, l’accesso alla chirurgia bariatrica appare difficile, soprattutto in alcune Regioni. Senza contare che l’obesità favorisce l’insorgenza di altre malattie croniche non trasmissibili, in primis il diabete tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori, con un impatto enorme sulla spesa pubblica.

Promuovere una cultura della salute, a partire dalle scuole

È importante partire da un lavoro di sensibilizzazione verso stili di vita sani e corrette abitudini alimentari, a partire dalle scuole. «Comunicare la salute significa riuscire a sviluppare l’empowerment del singolo affinché interiorizzi le scelte salutari e contribuisca in modo attivo nel processo di costruzione della propria salute, orientando le scelte di consumo e le proprie abitudini – ha sostenuto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – L’obiettivo è rendere il cittadino responsabile, consapevole delle conseguenze delle proprie scelte, ma non colpevole. Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta: investire di più per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari a partire da una corretta e sana alimentazione e dal contrasto alla sedentarietà. Iniziamo dalle scuole per diffondere la cultura della prevenzione».

Riconoscere l’obesità come malattia

«La Giornata Mondiale dell’Obesità rappresenta un momento importante per prendere atto di un’emergenza globale, che interessa anche il nostro Paese, e per attivare percorsi concreti per contrastarla e prevenirla – ha sostenuto Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Obesità e Diabete” e Vicepresidente vicario ANCI – Appare miope non riconoscere ancora pienamente l’obesità come una vera e propria malattia e non affrontarla come una priorità nazionale.

Per questa ragione nella lettera abbiamo scelto di mettere in luce come sia fondamentale che tutti coloro che necessitano di cure abbiano accesso ai migliori servizi disponibili, attraverso una serie di azioni da mettere in campo, dall’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza ai PDTA, dalla formazione alla costituzione di team multidisciplinari a supporto, fino alla creazione di reti regionali di assistenza per la persona con obesità che coinvolgano centri specialistici e medici di medicina generale. Una roadmap chiara e condivisa sulla quale chiediamo un impegno condiviso per tradurla in realtà».

«Dare voce al tema e ai numeri dell’obesità, in occasione della Giornata Mondiale, significa alimentare il dibattito istituzionale sulla necessità di programmare interventi mirati in termini di prevenzione e cura – ha proseguito Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete e Vicepresidente della X Commissione del Senato – Nella lettera aperta presentata oggi si sottolinea come sia giunto il momento di intervenire precocemente, investire in linee guida nazionali per la cura e la gestione di tutte le persone affette da sovrappeso e obesità, in particolare quelle appartenenti a popolazioni vulnerabili, coinvolgere i medici di medicina generale e l’assistenza territoriale, formare professionisti sanitari in grado di coinvolgere la persona con obesità nel percorso di cura, evitare a tutti i livelli la stigmatizzazione dell’eccesso di peso, supportare dal punto di vista psicologico famiglie e persone con obesità, garantire supporto personale, familiare, scolastico e lavorativo, assicurare accesso universale ai servizi di monitoraggio e assistenza continua per le persone con obesità, investire nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria per ridurre l’insorgenza di complicanze».

A fine 2019, il Parlamento, con una mozione votata all’unanimità, aveva richiesto il pieno riconoscimento dell’obesità come malattia. Il Covid-19 e il cambio di Governo hanno rallentato l’iter che oggi necessita di raggiungere questo traguardo con l’inserimento della malattia nel piano nazionale delle cronicità e nei Livelli essenziali di assistenza, perché i pazienti obesi possano ricevere un percorso di cura adeguato e omogeneo su tutto il territorio nazionale.