Giuseppe Castello (Federfarma Genova): reggono meglio le farmacie di fatturato medio

Giuseppe Castello presidente Federfarma Genova

Giuseppe Castello presidente Federfarma GenovaNel 2008 Giuseppe Castello ha preso il testimone come presidente di Federfarma da Giorgio Siri, a capo della federazione per trentaquattro anni, ed è titolare di una farmacia a Genova Bolzaneto. Ha cortesemente accettato questa intervista in un giorno di pioggia, e la pioggia a Genova fa paura: «Siamo in allerta uno, ma speriamo di non ripetere il disastro del mese scorso: per fortuna tutte le farmacie hanno riaperto, anche in tempo di record, grazie alla collaborazione di tutti, dai colleghi ai grossisti, ma alcune hanno subito danni gravissimi», esordisce il presidente. «Abbiamo anche prorogato la raccolta fondi per dare una mano a chi ne avesse bisogno, anche dopo il rimborso dell’assicurazione».
Il quadro generale delle farmacie della provincia di Genova, attualmente trecentodue, non è comunque del tutto tranquillo: «Abbiamo come punto di forza la capillarità e un’adesione del 100 % a Federfama, ma è stato fatto uno studio con dei commercialisti su un’ottantina di farmacie della provincia e circa il 40% è risultato essere in una situazione di sofferenza», prosegue Castello. «A stare peggio sono soprattutto quelle piccole e quelle grandi, mentre quelle intermedie, con un fatturato intorno ai 700.000 euro, reggono meglio». I motivi di questa sofferenza sono molteplici: uno dei principali è il calo demografico, calcolabile intorno alle duecentomila persone nel giro di una decina di anni,  che ha portato a un soprannumero di farmacie. «Inoltre c’è un notevole calo del servizio sanitario regionale, cioè degli incassi del Ssn, mentre per fortuna abbiamo avuto un buon aumento dei farmaci Dpc, grazie all’ultimo accordo firmato in regione nel 2012», spiega Castello.
Ottima anche la situazione della farmacia dei servizi «direi che è quasi completa, abbiamo non solo il Cup, il ritiro dei ticket e dei referti remunerato, ma anche la consegna a domicilio, anche notturna nei casi urgenti, del farmaco, e questo a carico di Federfarma», precisa il Castello, che auspica però il ritorno dei presidi in farmacia, che sono ora appannaggio delle Asl: «Alcuni, come quelli per diabetici e per l’incontinenza, mancano dalla farmacia da almeno vent’anni, altri da meno, ma mi auguro possano rientrare presto, innanzitutto per evitare disagi alla cittadinanza», dice Castello, che vede comunque una buona apertura da parte della regione.  «Una situazione che si è finalmente sbloccata è invece il regolamento per l’apertura delle cabine estetiche in farmacia, per cui stiamo solo aspettando la firma dell’assessore».
Il presidente conclude sottolineando ai colleghi, sia titolari sia collaboratori, l’importanza dell’aggiornamento professionale «perché la dispensazione del farmaco deve essere completata da un servizio, cioè dalla competenza che permette di indirizzare, consigliare e informare il paziente, che eviterà così di andare a cercare notizie su internet, cosa che spesso crea confusione».