Grasso corporeo nei bambini e consumo di acidi grassi polinsaturi

Uno studio, condotto presso l’università del Colorado, ha evidenziato come i bambini che consumano con l’alimentazione buone quantità di acidi grassi polinsaturi (PUFA) a discapito del consumo di acidi grassi saturi (come quelli contenuti nella carne molto grassa, nel burro, nel cioccolato e nel salme grasso)  risultano più magri, hanno una minore quantità di grasso corporeo e in particolare di grasso intraddominale, ovvero quello localizzato a livello della pancia.

Bimba

Gli autori del lavoro di ricerca, pubblicato sulla rivista The Journal of Nutrition, sono arrivati a queste conclusioni dopo aver reclutato un gruppo di bambini di età compresa fra 7 e 12 anni, appartenenti a etnie diverse (39% europei-americani, 34% afro-americani, e il 27% ispano-americani): tutti questi bambini si sono impegnati, con l’aiuto dei genitori, a compilare un questionario di consumo alimentare per aiutare i ricercatori a capire cosa mangiassero normalmente durante l’arco di un giorno.

I bambini abituati a consumare molti PUFA hanno evidenziato una composizione qualitativa del grasso corporeo migliore rispetto ai bambini con uno scarso consumo di pesce grasso come il salmone, noci e semi: questo è uno dei primi studi a sottolineare come i PUFA nell’alimentazione svolgono un ruolo molto positivo non solo nella dieta degli adulti, ma anche nei bambini.

Serviranno studi randomizzati per dimostrare che effettivamente una dieta ricca di PUFA è responsabile di minor accumulo di grasso intraddominale e una maggiore presenza di massa magra. Per il momento gli esperti raccomandano comunque, di consumare almeno due volte a settimana salmone così come qualche noce, anche come snack e semi come quelli di girasole o di lino che potrebbero diventare una proposta alternativa di spuntino.

Cardel M. et al. Higher Intake of PUFAs Is Associated with Lower Total and Visceral Adiposity and Higher Lean Mass in a Racially Diverse Sample of Children. J Nutr. 2015 Sep;145(9):2146-52.