Pubblicato nei giorni scorsi da Aifa, il report  fornisce informazioni sui nuovi farmaci e sulle nuove terapie che hanno ottenuto parere positivo da parte del regolatore europeo dei medicinali nel corso del 2021. L’anno scorso sono stati autorizzati 79 nuovi farmaci, 6 biosimilari e 12 equivalenti

Nel corso del 2021 in Europa sono stati autorizzati dall’Agenzia Europea per i medicinali (Ema) 79 nuovi farmaci, di cui 61 contenenti nuove sostanze attive e 25 farmaci orfani per il trattamento di patologie rare, 6 biosimilari e 12 equivalenti. Sono queste alcune informazioni chiave della quarta edizione del rapporto “Horizon Scanning: lo scenario dei medicinali in arrivo” curato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), pubblicato nei giorni scorsi.

Tipologie di medicinali prevalenti

Tra i farmaci che hanno ricevuto autorizzazione, a detenere il primato sono gli antineoplastici e gli immunomodulatori, che, insieme, rappresentano il 40,5% dei prodotti autorizzati nel corso del 2021. Questi farmaci sono destinati al trattamento di tumori solidi e del sangue e di patologie autoimmuni. A seguire, gli antinfettivi ad uso sistemico (12,6%), i farmaci del sistema nervoso e dell’apparato digerente e del metabolismo, entrambi al 7,6%. Percentuali inferiori hanno interessato altre categorie di farmaci.

I farmaci orfani

Tra i 25 farmaci orfani che hanno ricevuto il parere positivo dell’Ema, in due casi si è trattato di prodotti per terapie avanzate. Più nello specifico, le due terapie geniche autorizzate sono state: Abecma, per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante e refrattario e Skysona, per l’adrenoleucodistrofia cerebrale precoce.

Attese per il 2022

Nell’anno in corso è attesa l’approvazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali di 96 prodotti, ancora una volta con una prevalenza di farmaci antineoplastici, seguiti da prodotti per la cura del sistema nervoso e sensoriale, immunosoppressori, immunostimolanti e farmaci per l’apparato digerente e il metabolismo. Dei 96 prodotti, in 29 casi si tratta di farmaci orfani, di cui 7 per terapie avanzate.