Non solo farmaci e/o antibiotici; anche l’abuso di oppiacei sta diventando un’emergenza di salute pubblica. È quanto attestano i Cdc (Center for Disease Control and Prevention) americani, lanciando il monito per l’adozione rapida di misure preventive contro la crescita del fenomeno.

In questa azione di contenimento all’uso improprio di oppioidi e oppiacei, un ruolo chiave, di “sentinella” può essere svolto dal farmacista, adeguatamente formato. L’impiego di screening mirati e un’educazione al paziente possono contribuire a ridurre non solo l’abuso di sostanze, ma anche il rischio di mortalità per overdose. Lo attestano i dati di recenti studi pubblicati su differenti riviste internazionali accreditate: Prevention Chronic Disease, Journal American Pharmacists Association, J Pharm Prac fra queste.

La formazione: il programma ONE

È anche questione di un corretto e adeguato screening. Vi è evidenza che i farmacisti possono assumere un ruolo attivo e preventivo nell’affrontare la crisi degli oppioidi, ovvero nell’educare a un uso più corretto di queste sostanze, contrastando implicazioni e effetti avversi, grazie a un’azione di “screening” mirata, soprattutto a pazienti più esposti a rischi di uso/abuso.

È quanto attesta, almeno in America, l’attivazione, nel North Dakota, dell’Opioid and Naloxone Education Programe (ONE), un programma educazionale e di formazione che fornisce alle farmacie e ai farmacisti di comunità strumenti e risorse adeguati per mettere a punto screening rivolti alla conoscenza degli oppioidi e, di conseguenza, al sovradosaggio accidentale, ovvero offrendo alla persona l’opportunità di assumere le sostanze con consapevolezza: quando serve e nelle dosi lecite, finalizzate esclusivamente alla riduzione del dolore.

Lo screening americano

È stato strutturato facendo ricorso a ORT, uno specifico strumento che identifica e stratifica il rischio all’uso degli oppioidi, tenuto conto anche di alcune variabili di base: età, sesso, storia familiare del paziente, farmaci assunti, comorbidità e precedente uso di sostanze. Un pool di informazioni tali per stimare l’esposizione al possibile sovrauso di sostanze, acquisite tramite appositi questionari e l’attribuzione di specifici score ORT, dove ad esempio un punteggio pari o superiore a 8 è indicativo di una soglia di rischio di abuso molto elevata. Grazie a queste informazioni il farmacista è in grado di puntualizzare interventi mirati al rischio, attraverso uno strumento di triage, formulato da esperti, che includono l’educazione del paziente sul rischio di abuso, il contatto con il medico prescrittore, la discussione sui servizi di supporto della comunità disponibili, e i benefici del naloxone.

Ad oggi in America il progetto, attuato in farmacie comunitarie, ha superato nel periodo settembre 2019-maggio 2021 8.200 screening condotti in pazienti di età media 48 anni, in maggioranza donne, di cui il 3,9% (421) ad alto rischio di abuso di oppioidi (con un punteggio ORT> 8) e il 18,3% (1.508) a rischio di sovradosaggio accidentale.

È stato così possibile per metà dei pazienti (43,3%) ricevere una consulenza del farmacista circa segni e sintomi del sovradosaggio di oppiacei, per oltre 81% aver indicazione di 1 o più interventi dipendenti dal rischio e per il 67% ottenere informazioni sulla disponibilità e benefici del naloxone. Inoltre, l’85% dei pazienti è stato incluso anche in screening per il corretto smaltimento dei farmaci oppioidi.

Il programma ha ricevuto riscontro positivo da parte del 97% dei farmacisti, che lo hanno ritenuto uno strumento migliorativo in termini di comunicazione con il paziente, relativamente anche a interventi personalizzati, ovvero una opportunità per dare una assistenza migliore e più puntuale ai pazienti. Positivo il parere anche dei pazienti che esprimono maggior sicurezza, dopo la partecipazione al programma, verso l’uso di sostanze grazie alla consulenza specifica ricevuta dal farmacista.

Lo studio STORM

È l’acronimo di Support Team Onsite Resource for Management of Pain: si tratta di un programma guidato da un team multidisciplinare composto da un farmacista, un medico, un assistente sociale e un infermiere, avviato a seguito dei dati diffusi sempre dai Cdc, secondo cui in corso di pandemia l’(ab)uso di sostanze è aumentato del 45%, registrando solo nel 2021 oltre 107.600 morti.

Lo studio è su piccoli numeri: ha arruolato 25 pazienti, di cui l’80% donne con un’età media di 58 anni, affetti da dolore afferibile a diverse condizioni cliniche quali mal di schiena, dolore al ginocchio, condizioni artritiche e fibromialgia. Lo studio ha dimostrato che la presenza di farmacisti, all’interno di un gruppo multidisciplinare, contribuisce alla riduzione graduale degli oppioidi, fino a prevenirne l’uso improprio e, quindi, a diminuire i decessi per overdose.

Nonostante il 64% dei pazienti abbia riferito di aver ancora utilizzato farmaci oppioidi dopo la partecipazione al programma STORM, ha comunque osservato una sensibile riduzione nell’assunzione, nello specifico la media dei milligrammi di morfina equivalenti (MME) era scesa da 108 a 45 dopo il programma.

In conclusione, il 72% dei partecipanti ha dichiarato che il dolore era gestibile o ridotto dopo aver completato il tapering (educazione alla riduzione dei dosaggi). Ovvero farmacisti empatici, premurosi e accessibili che guidano tali programmi possono migliorare l’esperienza e favorire l’aderenza del paziente al programma, anche in caso di oppioidi.

Fonti:

  • Schneider JL, Firemark AJ, Papajorgji-Taylor D, Reese KR, Thorsness LA, Sullivan MD, DeBar LL, Smith DH, Kuntz JL. “I really had somebody in my corner.” Patient experiences with a pharmacist-led opioid tapering program. J Am Pharm Assoc (2003). 2022 May 26:S1544-3191(22)00157-1.
  • Skoy E, Frenzel O, Eukel H, Lothspeich E, Steig J, Strand M, Werremeyer A. Evaluation of a Program to Screen Patients in Community Pharmacies for Opioid Misuse and Accidental Overdose. Prev Chronic Dis. 2022 Jul 14;19:E41. 
  • Frenzel O, Eukel H, Lothspeich E, Skoy E, Steig J, Strand M, Werremeyer A. Opioid risk screening: Program evaluation from the community pharmacists’ perspective. J Am Pharm Assoc (2003). 2022 May-Jun;62(3):859-863.e1. 
  • Lothspeich E, Werremeyer A, Chase S, Huseth-Zosel A. Patient Experience and Satisfaction with Opioid-Related Screening and Intervention in North Dakota Community Pharmacies. J Pharm Pract. 2022 Jun 15:8971900221109528.