L’aumento insostenibile dei costi dell’energia sta mettendo a rischio la filiera farmaceutica. Nei giorni scorsi Farmindustria, Egualia, Assoram, ADF, Federfarma Servizi, Federfarma e Assofarm hanno lanciato un appello chiedendo che la filiera venga trattata come comparto essenziale al quale assicurare continuità e sostenibilità nella fornitura di gas, energia elettrica e carburanti per il trasporto

La crisi energetica sta mettendo a tappeto aziende e cittadini, vessati da rincari di notevole portata. Non ne è escluso il comparto farmaceutico: per questo che nei giorni scorsi Farmindustria, Egualia, Assoram, ADF, Federfarma Servizi, Federfarma e Assofarm hanno richiesto a gran voce al governo l’adozione di misure di tutela perché la filiera sia considerata, alla stregua di quanto accaduto durante la pandemia Covid-19, un comparto essenziale al quale assicurare continuità e sostenibilità nella fornitura di gas, energia elettrica e carburante per il trasporto. Solo così sarà del resto possibile continuare ad assicurare le cure ai cittadini, scongiurando rischi di carenze.

I rincari

Il rincaro dell’energia è sotto gli occhi di tutti, con un +600% rispetto allo scorso anno, un impatto difficilmente gestibile. Gli operatori stanno assorbendo una parte consistente dei rincari, ma non la loro totalità.

Questo determina incrementi aggiuntivi dei costi per le aziende per quanto riguarda i fattori di produzione e distribuzione (materiali, packaging, imballaggi), aumentati, in media del 35-40%. A ciò si aggiunge la svalutazione della moneta unica europea rispetto al dollaro, valuta di acquisto per i principali principi attivi che vengono da India e Cina. Uno scenario che rischia di ripercuotersi in maniera seria sui cittadini, anche con problemi di carenza di farmaci.

Le conseguenze sulla distribuzione

L’escalation dei costi si sta abbattendo anche sulle aziende della distribuzione primaria, intermedia e finale del farmaco, con costi di gestione non più sostenibili, in particolare per la cold chain, che adotta sistemi di refrigerazione a ciclo continuo.

Uno scenario che, in assenza di concrete misure di contrasto e sostegno, metterà seriamente a rischio già dalle prossime settimane la prosecuzione dell’attività che garantisce il servizio pubblico essenziale della distribuzione alla comunità dei medicinali e di tutti prodotti per la salute.

I costi dei farmaci e le richieste delle aziende della filiera

Nessuna via d’uscita per le imprese della filiera che non possono trasferire, nemmeno in parte, l’aumento dei costi sul prezzo dei farmaci, fissati per legge. Proprio per questo i principali attori della filiera hanno richiesto a gran voce l’adozione di misure urgenti a sostegno della produzione e distribuzione dei farmaci, così da mettere in sicurezza la continuità delle forniture in maniera economicamente sostenibile.

I rischi maggiori interessano, infatti, la carenza o l’indisponibilità di farmaci, anche a livello territoriale e in particolare in quelle piccole realtà in cui la farmacia rappresenta l’unico presidio sanitario. È altresì fondamentale assicurare un corretto approvvigionamento di medicinali, presidi e vaccini, anche in considerazione di quelli aggiornati anti-Covid e della stagione influenzale alle porte.