I NAS oscurano 20 siti web legati alla commercializzazione illegale di farmaci

I Carabinieri del Reparto Operativo, di concerto con il Ministero della Salute, hanno oscurato 20 siti web illegali in cui venivano proposti prioritariamente medicinali e trattamenti per la gestione del Covid-19. 146 i provvedimenti eseguiti da inizio anno

Lo scorso 17 giugno i carabinieri del NAS, di concerto con il Ministero della Salute, hanno provveduto all’oscuramento di 20 siti web, allocati su server esterni e con gestori non individuabili, in cui venivano proposti in vendita, anche in lingua italiana, diverse tipologie di medicinali e trattamenti Covid-correlati.

Farmaci

Diffidare dalle offerte di medicinali di dubbia provenienza

Con quelli della scorsa settimana, ammontano a ben 146 i provvedimenti eseguiti dai NAS solo nel 2021, di cui oltre l’80% correlati all’emergenza pandemica da Covid-19, ben 121. Appare dunque utile rinnovare un’attenzione particolare verso queste tematiche, invitando i cittadini a diffidare dalle offerte della rete circa medicinali di dubbia provenienza, ricordando peraltro che i farmaci per i quali è previsto obbligo di prescrizione possono essere venduti esclusivamente in farmacia da farmacisti autorizzati. Per quanto attiene invece a quei prodotti che non richiedono prescrizione, è necessario verificare sempre la presenza del logo identificativo nazionale che, se cliccato, rimanda automaticamente alla pagina del Ministero della Salute contenente tutti i dati autorizzativi relativi al singolo prodotto.

Prodotti correlati al Covid-19, ma non soltanto

In quest’ultima operazione volta a combattere il cybercrime farmaceutico, i carabinieri del NAS hanno individuato medicinali contenenti principi attivi soggetti a specifiche restrizioni d’uso e precipue indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da SARS-CoV-2. Rientrano in questa tipologia gli antivirali lopinavir/ritonavir (dei quali l’Agenzia italiana del Farmaco ha sospeso l’utilizzo off label al di fuori degli studi sperimentali clinici) e l’antibiotico azitromicina, rispetto al quale Aifa ha diramato una scheda che offre elementi necessari a una corretta prescrizione e a un’adeguata valutazione rischi-benefici sul paziente.

Tra i prodotti in vendita nei siti oscurati, sono stati inoltre rinvenuti farmaci contro la disfunzione erettile e prodotti medicinali a base di principi attivi con effetto dopante, come è il caso del clenbuterolo (broncodilatatore utilizzato nel trattamento dell’asma), ormoni steroidei e anabolizzanti. Le vetrine online offrivano inoltre prodotti a base di dinitrofenolo, sostanza chimica non destinata al consumo umano che, se assunta, altera le normali funzioni cellulari producendo dispersione di energia attraverso la produzione di calore. Tutto questo induce un processo “brucia grassi” in grado di determinare una rapida perdita di peso; tuttavia questo meccanismo appare imprevedibile e gravemente dannoso per l’organismo, dal momento che i grassi vengono bruciati a fronte di un innalzamento della temperatura corporea unito a sudorazione e aumento della frequenza cardiaca e respiratoria.

Ancora, i siti web oscurati proponevano prodotti a base di misoprostolo e mifepristone, sostanze attive correlate alla procedura medica dell’interruzione volontaria della gravidanza.