Secondo gli ultimi dati del banco farmaceutico il bisogno dei farmaci è aumentato del 6,4%. Mandelli: "Gli Ordini siano il motore di un volontariato competente"

Il Banco farmaceutico impegnato nella donazione dei farmaci

Mentre i 400 volontari stabili del Banco Farmaceutico stanno già lavorando per la prossima giornata di raccolta del farmaco (GRF), che sarà come di consueto il secondo sabato di febbraio 2016, in AIFA sono stati presentati gli ultimi dati sul tema della donazione dei farmaci.

farmacia

La richiesta dei farmaci è aumentata rispetto allo scorso anno del 6,4% anche che se il numero degli indigenti che non possono permettersi di acquistare un farmaco resta sostanzialmente invariato rispetto al 2015. La rete del Banco Farmaceutico è riuscita ad assistere 405.000 persone, ovvero circa il 10% dei poveri assoluti secondo i dati ISTAT 2015. Si tratta di una popolazione, come registrato dall’Osservatorio sulla Donazione dei Farmaci del Banco Farmaceutico Onlus, composta per il 55% da stranieri (ma il numero degli italiani in difficoltà è comunque aumentato dell’1,9% rispetto al 2014) prevalentemente adulti (59,3%), ma anche bambini (22%) e anziani (18,7%). Vedi infografica dell’Osservatorio donazione farmaci.

Le donazioni

“Con un atto di grande civiltà”, come riferito dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, le aziende farmaceutiche aumentano il numero di confezioni donate che arrivano a 1,4 milioni nel primo semestre 2015 rispetto alle 915 mila dello scorso anno. Non tutti i canali di approvvigionamento, però, hanno avuto un incremento simile. La giornata di raccolta del farmaco arresta la sua crescita con quasi 6.000 confezioni in meno rispetto al 2014.

Aumenta invece il canale del recupero farmaci validi, che raggiunge il 4% del totale raccolto dal Banco Farmaceutico. “Questo tipo di donazione ha un forte significato sociale ed etico”, ha affermato il presidente del Banco, Paolo Gradnik.

Il ruolo dei farmacisti

I farmacisti rappresentano dei comprimari della GRF e il primo punto di forza su cui far leva per consolidare o espandere i risultati raggiunti da questa iniziativa di anno in anno. “La farmacia se lo sente nel sangue il banco farmaceutico”, ha affermato Anna Rosa Racca, presidente Federfarma. E per questo non è secondario constatare che, rispetto agli anni passati, hanno partecipato alla GRF 299 unità in più, per un totale di 3.665 farmacie coinvolte. In media dunque una farmacia su cinque aderisce all’iniziativa, anche se con variabilità regionali. Secondo Andrea Mandelli “gli Ordini hanno il compito di essere il motore di questo volontariato”. Durante la conferenza stampa il presidente ha inoltre aggiunto che la FOFI si impegnerà per fare in modo che il farmacista, punto di riferimento cruciale per questa iniziativa, sia sempre presente quando il Banco Farmaceutico dispensa il farmaco.

I farmaci

Analgesici e antipiretici i farmaci più donati, seguiti dagli antiinfiammatori orali e dai preparati per tosse e raffreddore. Gli indigenti presentano un profilo epidemiologico diverso dalla media della popolazione: al Nord sono stati richiesti maggiormente farmaci per l’apparato respiratorio, al Centro farmaci per le patologie cardiovascolari e al Sud quelli per le malattie gastrointestinali.

“La nostra analisi”, dichiara Paolo Gradnik, “sulla povertà sanitaria in Italia evidenzia come, nonostante alcuni segnali di ripresa economica, nel nostro Paese prevalga ancora nelle famiglie la tendenza a spendere meno per le cure mediche e sia ancora consistente il numero di poveri che per le difficoltà rinuncia ad acquistare i farmaci necessari. In questo contesto risulta fondamentale il lavoro del Banco Farmaceutico per permettere a tutti l’accesso ai farmaci. Ma il nostro contributo non sarebbe possibile senza la grande rete di solidarietà che vede cittadini, farmacisti, volontari ed enti uniti insieme per aiutare gli ultimi della nostra società.

Per far crescere il numero donatori è però fondamentale far conoscere a tutti che esiste una povertà farmaceutica”.