Integratori alimentari: 6 italiani su 10 li usano in chiave preventiva

Mille interviste per scoprire quanto, come e perché gli italiani fanno uso di integratori alimentari. La ricerca commissionata da Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, è nata con l’obiettivo di comprendere come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020 a causa dell’impatto del Covid-19 ed è stata realizzata da Kantar.

L’identikit del consumatore

Si conferma che gli italiani sono consumatori attenti e responsabili. Leggono con cura l’etichetta dei prodotti per analizzare gli ingredienti contenuti e sanno che l’uso di integratori affianca, ma non sostituisce, uno stile di vita sano ed equilibrato. Quasi 6 italiani su 10 (58%) assumono integratori in un’ottica di prevenzione, per preservare o migliorare il proprio stato di salute, in particolare come supporto per il sistema immunitario o per il fisico. Una buona quota di utilizzatori vuole invece rimediare a malesseri già presenti, come quelli legati all’ansia e alle difficoltà nell’addormentarsi o a mantenere un sonno ristoratore per tutta la notte. Queste aree di intervento rispecchiano le preoccupazioni legate all’epidemia da SARS-CoV2 in corso e i disturbi da stress che ha indotto.

Durante il 2020 il mercato degli integratori ha sfiorato il 12% di nuovi consumatori. Il 36% dei newcomer intervistati ha dichiarato di essersi affidato per la prima volta a prodotti da banco, tra cui gli integratori, proprio per trovare una risposta ai problemi emersi a seguito della pandemia. Le restrizioni necessarie a limitare il diffondersi del virus hanno costretto a cambiare le proprie abitudini quotidiane, hanno creato per molti problemi di lavoro e finanziari e hanno quindi influito negativamente sul benessere psico-fisico.
Chi invece consumava già integratori prima dell’emergenza sanitaria (88%) ha sviluppato una maggiore consapevolezza e attenzione verso la propria salute, assumendo i prodotti in modo più regolare e cercando di coinvolgere altri famigliari a fare uso di questo approccio preventivo o di intervento. Chi acquista integratori tiene alla propria salute e ha cura di mantenere un’alimentazione e uno stile di vita sani.

Il consiglio del professionista

Il 41% degli intervistati ha riferito di considerare la farmacia il punto vendita per eccellenza. La farmacia e la parafarmacia rimangono il luogo elettivo di acquisto perché qui è possibile trovare un laureato in farmacia capace di offrire il consiglio qualificato che cercano. I dati riferiscono che i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti nel 45% dei casi, al personale medico generico nel 36% e allo specialista nel 21%.
Da segnalare la crescita degli acquisti online arrivati a 2 su 10 dall’inizio della pandemia. L’omnicanalità è ormai una realtà e la connessione tra punto vendita reale e web è bidirezionale. Anche quando l’acquisto avviene in un punto d’acquisto fisico (farmacie, parafarmacie e corner della GDO), è frequente la ricerca di recensioni online e la visita al sito internet dell’azienda produttrice. Di contro, il consiglio del farmacista e del medico è rilevante anche per chi sceglie di acquistare online.