Integratori, in crescita mercato e ruolo di medico e farmacista

Il mercato degli integratori alimentari ha raggiunto quasi i 158 milioni di confezioni vendute da agosto 2012 ad agosto 2013 in farmacia e parafarmacia (+ 3,7% da agosto 2011, ma + 4,3% negli ultimi 12 mesi). Superiore l’incremento di valore del mercato, che supera i 2,2 miliardi di euro (+ 5,5% nel biennio 2011-2013, ma + 5,8% negli ultimi 12 mesi), a fronte di un lieve aumento del prezzo al pubblico per confezione: in media 13,60 euro nel 2011, 13,90 euro nel 2012, 14,30 euro oggi. Sono i dati raccolti da IMS Health e presentati a Milano durante il primo Nutraceutica Forum” 2013. “Questo aumento dei consumi è un indicatore indiretto del fatto che nonostante la crisi economica che ci attanaglia, l’attenzione al proprio benessere, alla cura di sé, alla prevenzione delle malattie, sta sempre più prendendo piede”, ha commentato Michele Carruba, Professore di farmacologia all’Università degli studi di Milano, intervenuto al “Nutraceutica Forum” organizzato da IMS Health. Durante il Forum sono stati presentati i dati di mercato dei prodotti, a somministrazione orale, notificati al ministero della Salute, rilevati ad agosto 2013 attraverso la banca dati IMS Multichannel su farmacia, parafarmacia e corner della grande distribuzione.
“La nostra rilevazione fa emergere come questo atteggiamento del prendersi cura di sé piaccia agli italiani”, ha spiegato Sergio Liberatore, amministratore delegato di IMS Health, “e mostra l’esistenza di grandi opportunità per le aziende del settore, che tra l’altro sono anch’esse in crescita: erano 372 nel 2009, sono 511 oggi, quelle con un fatturato di almeno 250 mila euro in questo settore.”
Il “Nutraceutica Forum” di IMS Health indaga molti aspetti, non solo quelli economici del mercato, ma anche i comportamenti e i trend di acquisto da parte dei consumatori italiani. Innanzitutto, mostra come i più gettonati siano gli integratori per l’apparato gastrointestinale, al primo posto per i consumi (27%) e al cui interno spopolano i probiotici, che rappresentano il 57% dei prodotti acquistati in questo segmento, e quelli multivitaminici e di sali minerali (1 su 4 dei  venduti).
“Sono probabilmente i due settori nei quali maggiore peso hanno la comunicazione e la pubblicità”, ha ricordato Carruba, “strumenti  che sono in grado di influenzare e spostare i consumi. Questo è un tema particolarmente importante, perché se è vero che gli integratori non sono farmaci, ossia non curano, ma favoriscono il ripristino del normale stato fisiologico dell’organismo, è sempre bene non abusarne; consultarsi con il proprio medico o il proprio farmacista, per scegliere l’integratore più adatto alla propria situazione, è sempre raccomandabile”. A sostegno di quest’ultima affermazione, Carruba ha citato alcuni dati tratti dalla letteratura scientifica in tema di comportamento dei consumatori statunitensi. In particolare, secondo Carruba, è un dato preoccupante che “il 20 % dei consumatori dichiari di provare sfiducia nei confronti della letteratura scientifica accreditata e nella posologia, arrivando ad auto-dosarsi gli integratori, sulla base di come si sentano. Inoltre prestano fiducia ad amici e parenti e altri soggetti non qualificati come operatori sanitari”.
Se la farmacia è il luogo in cui maggiormente si acquistano gli integratori, vi avviene il 90% delle vendite secondo IMS Health, il medico di medicina generale comincia a percepire l’integratore o il nutraceutico come un prodotto da conoscere e prescrivere, o meglio consigliare. Secondo una rilevazione IMS Health condotta su un campione rappresentativo di medici di famiglia nel periodo agosto-settembre 2013, 8 su 10 consigliano ai propri assistiti gli integratori nella pratica quotidiana.
Una cosa su cui medici e farmacisti sembrano concordare, sempre secondo le indagini di IMS Health, è il bisogno di ricevere una formazione adeguata e approfondita su integrazione e prodotti correlati, per poter essere sempre aggiornati e proattivi nei confronti dei propri pazienti o clienti.
Durante la tavola rotonda, in cui aziende e organizzazioni del settore si sono confrontate per capire come affrontare le sfide del futuro di questo mercato, è emerso che la sinergia di medici e farmacisti, adeguatamente preparati, potrà e dovrà essere un punto cardine per il consumatore moderno perché possa ricevere indicazioni corrette e accreditate e quindi scegliere l’integratore più opportuno per la propria salute.
“Lo scenario che si apre è di grande opportunità per tutti”,  ha concluso Liberatore, “l’obiettivo da raggiungere è trasformare la prevenzione primaria, attraverso la corretta alimentazione, lo stile di vita e, quando necessario, l’integrazione, in buona pratica quotidiana, grazie al supporto di medici e farmacisti”.