Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dato l’annuncio di aver firmato il decreto che istituisce l’ordine autonomo dei fisioterapisti proprio durante le celebrazioni della giornata mondiale dedicata alla fisioterapia. A palazzo Giustiniani al Senato, l’8 settembre, si è tenuto, infatti, il convegno indetto dall’Associazione fisioterapisti italiani (Aifi) dedicato alle malattie reumatologiche, ma anche al Pnrr e al DM77.
L’annuncio del Ministro ha simboleggiato l’incoronazione di una professione che in Italia vede impegnati circa 68 mila addetti. Fino a quel momento i fisioterapisti erano rappresentati come albo istituito presso l’ordine dei Tsrm-Pstrp, insieme ad altre professioni sanitarie. Gli ordini provinciali e la conseguente federazione nazionale degli ordini seguiranno la normativa ordinistica disciplinata dalla legge 3/2018.
Piero Ferrante, primo presidente del nuovo ordine professionale, ha espresso in proprio compiacimento con queste parole «come un nuovo inizio atteso da oltre 60 anni da una professione fondamentale nel Sistema Salute», riprese nel comunicato pubblicato sul sito Aifi. «Il prossimo passo – ha aggiunto Simone Cecchetto, presidente Aifi – è la rimodulazione della formazione di base e specialistica e il potenziamento della ricerca, aumentando la presenza di fisioterapisti e altre professioni nel ruoli universitari, per poter sviluppare e diffondere nuove e sempre più efficaci risposte ai bisogni dei cittadini».
Commenti positivi per questa iniziativa sono giunti da più parti del mondo politico e delle professioni. Una valutazione importante giunge dalla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), per bocca del suo presidente, Andrea Mandelli, per il quale l’istituzione degli Ordini della professione sanitaria di fisioterapia è «un importante tassello per la piena realizzazione della “Farmacia dei servizi”: i fisioterapisti, insieme agli infermieri, in forza dei loro specifici profili professionali, possono infatti affiancare il farmacista nella sua attività al servizio della collettività, consentendo l’erogazione di specifiche prestazioni professionali, sia all’interno della farmacia che al domicilio del paziente, così come previsto dalla Legge 69/2009.
La Farmacia dei servizi – ha concluso Mandelli – sta prendendo sempre più forma quale primo presidio di tutela della salute dei cittadini e vero e proprio setting assistenziale sul territorio, anche grazie al lavoro sinergico con gli altri professionisti della salute».