La salute mentale degli adolescenti, il ruolo del farmacista

Nell’ambito dell’iniziativa ‘In farmacia per i bambini’ la Fondazione Francesca Rava ha promosso, insieme alla Fondazione Murialti e a Federfarma Lombardia, l’iniziativa “La salute mentale degli adolescenti”, secondo appuntamento di un ciclo di webinar avviato lo scorso giugno rivolto ai farmacisti, nuove ‘sentinelle’ contro il disagio giovanile e le tossicodipendenze

La Fondazione Francesca Rava, che ogni anno aiuta in Italia circa 40mila bambini in condizioni di difficoltà, ha scelto di impegnarsi anche in questo momento particolarmente gravoso per i giovani, lanciando nuove iniziative in partnership con le farmacie.

Il farmacista infatti, da sempre rappresenta una figura di riferimento e ascolto, un ruolo questo che è stato rinsaldato dall’emergenza sanitaria. Tuttavia, per poter essere sempre vicino alle esigenze del cittadino-paziente, e seguirlo in tutte le fasi del percorso, dall’ascolto all’orientamento agli specialisti e nel consiglio di integratori e nutraceutica, il professionista della farmacia deve essere molto preparato.

«È con questo spirito che è nato un ciclo di webinar, avviato a giugno, che mira a fornire ai professionisti della farmacia indicazioni valide» ha ricordato Maria Vittoria Rava, Presidente della Fondazione Rava. Il secondo appuntamento, promosso insieme a Federfarma Lombardia e Fondazione Murialti, ha cercato di fare il punto della situazione sulla condizione degli adolescenti della Regione Lombardia.

L’Assessore Letizia Moratti ha sottolineato come i temi della prevenzione e dell’investimento sui giovani siano punti cruciali sui quali la regione Lombardia da sempre è impegnata: difatti intercettare precocemente i disturbi consente di evitare eventuali cronicizzazioni. «Quando ci si scontra tuttavia con situazioni di tossicodipendenza o di disagio mentale – ha proseguito l’Assessore Moratti – ci si domanda spesso dove siano finite le figure di riferimento che non si sono accorte di queste condizioni, situazioni frutto di anni di stratificazione»

Farmacista sentinella del disagio

È proprio per questo che appare più importante il ruolo della farmacia che può fungere da ‘sentinella’. Spesso inoltre queste condizioni sono accompagnate da stigma e pregiudizio che ne pregiudicano una tempestiva risoluzione. «Il farmacista può invece orientare giovani e famiglie aiutandoli ad affrontare queste problematiche alla stregua di quelle fisiche. La regione Lombardia – ha quindi ricordato – ha avviato un progetto di monitoraggio costante e aggiornato sulla prevenzione e la cura delle problematiche legate alla salute mentale, che possa evidenziare i reali bisogni e fornire utili indicazioni anche per una futura programmazione».

L’aumento del disagio con la pandemia

Antonella Costantino, Direttore della Neuropsichiatria di infanzia e adolescenza presso il Policlinico di Milano ha ricordato che nell’anno in corso le richieste ai servizi psichiatrici e psicologici da parte dei giovani sono raddoppiate; da una parte questo fenomeno è il frutto di una contrazione di richieste di oltre il 30% verificatasi nel 2020, dall’altra può essere tuttavia sintomatica di nuove patologie e quindi nuovi bisogni.
Numerosi sono stati i fattori che hanno impattato sulla salute mentale dei più giovani in pandemia: all’isolamento dai pari infatti hanno contribuito – come fattori protettivi o di rischio – numerose altre variabili, come la situazione familiare, il lavoro dei genitori, la presenza di malattie in famiglia o di casi Covid.
«In Lombardia – ha proseguito Costantino – ad esempio, i servizi di neuropsichiatria sono stati considerati essenziali e non hanno mai subito uno stop, neanche nelle fasi più dure dell’emergenza. Tuttavia, per i giovani, anche adesso che il peggio sembra alle spalle, è rimasto un forte senso di insicurezza, paura, precarietà».

«Gli impatti più elevati della pandemia sono stati riscontrati su bambini e adolescenti – ha confermato Davide Liccioni, Psicologo e Psicoterapeuta e direttore del MiCal – Tutto questo si traduce in ansia, stress e consumo maggiore di alcool e cannabis, particolarmente pericoloso in quelle fasce d’età. Anche se – ha chiarito – numerose sono le variabili che impattano su questi ultimi aspetti: istruzione, situazione socio-economica, presenza di casi Covid in famiglia, lutti ».

L’esperienza dello psicologo in farmacia

L’esperienza dello psicologo in farmacia, attivo nella provincia di Varese, ha mostrato che a seguito di 5 incontri proposti in farmacia, la metà dei pazienti si è dichiarata soddisfatta, mentre l’altra metà ha deciso di proseguire il percorso, indirizzato in strutture pubbliche o private, anche se, la maggior parte di loro non si sarebbe mai rivolto ad un professionista della salute mentale.

«Un atout della farmacia è quello di essere considerato un luogo di salute e non di malattia, e il farmacista una figura di fiducia che consiglia e non giudica» ha ricordato Annarosa Racca, Presidente Federfarma Lombardia.
Certamente l’introduzione del servizio per gli adolescenti in farmacia – finora esclusi per ragioni legate al consenso informato – potrebbe rappresentare un’innovazione importante per questo target.