La vaccinazione in farmacia: il vademecum per il farmacista

Realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Federazione Ordine dei Farmacisti italiani e la Fondazione Francesco Cannavò, è uno strumento di rapida consultazione sulle tematiche relative al Covid-19 e al processo di vaccinazione nelle farmacie

Durante l’emergenza sanitaria le farmacie hanno assunto crescente centralità, anche in chiave più squisitamente medicale, con il progressivo venir meno dei servizi di elezione. Tutto questo ha determinato un cambio di passo per la farmacia che si è tradotto in nuovi servizi erogati: dapprima i tamponi, quindi, i vaccini. Con l’Accordo Quadro dello scorso 29 marzo, infatti, è stata estesa alle farmacie la possibilità di diventare punti vaccinali e al farmacista di diventare vaccinatore a seguito di un iter formativo teorico-pratico. Questo ha comunque implicato un crescente, rinnovato impegno da parte della categoria nell’approfondimento e nell’adeguamento delle proprie capacità professionali per essere all’altezza della nuova sfida.

Il vademecum “Covid-19: la vaccinazione in farmacia. Vademecum per i farmacisti” (realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani e con la Fondazione Francesco Cannavò) rappresenta, per il farmacista, uno strumento di rapida consultazione. Organizzato in più capitoli, intende fornire informazioni dettagliate, aggiornate e affidabili sulla campagna vaccinale, presupposto essenziale per garantire appropriatezza ed efficacia delle prestazioni erogate.

Vaccini covid-19

Il Vademecum

Il documento si articola in diversi capitoli, ciascuno concentrato su uno specifico aspetto, dedicati all’infezione da SARS-CoV-2, ma soprattutto ai diversi aspetti legati alla campagna vaccinale nella quale il farmacista è ormai pienamente coinvolto.
La profilassi vaccinale, come dimostrano i dati di andamento in progressivo calo sia per quanto attiene ai ricoveri che ai decessi, costituisce lo strumento più efficace per combattere il Covid-19 così come accaduto in passato per altre malattie devastanti.
Il vademecum approfondisce quindi le diverse tipologie di vaccino disponibili nel nostro Paese, al momento 4: i due che si attivano sulla base dell’Rna messaggero (Pfizer-BioNTech e Moderna) e i due a vettore virale (Astra Zeneca e Johnson&Johnson). I primi tre prevedono un iter vaccinale articolato in due dosi (con una distanza, l’una dall’altra, di 21 giorni per Pfizer-BioNTech e 28 giorni per Moderna, prolungabili fino a 42 per entrambi; da 4 a 12 settimane per Astra Zeneca), mentre l’ultimo arrivato è un siero monodose.

Il vademecum fornisce quindi informazioni sull’anagrafe nazionale vaccini nonché sul Green pass Covid per gli spostamenti e le modalità per ottenerlo: grazie alla certificazione di avvenuta vaccinazione, della durata di 9 mesi, a partire dalla somministrazione della seconda dose; grazie ad una certificazione di fine quarantena per chi ha avuto il Covid-19 o, diversamente, con il risultato negativo di un test antigenico rapido (effettuabile anche in farmacia) con una validità di 48 ore.

La formazione del farmacista vaccinatore

Un dettagliato capitolo affronta poi il tema della formazione del farmacista vaccinatore, oltre a ricordare le modalità con le quali gli spazi della farmacia devono essere adeguati per la vaccinazione. Il farmacista dovrà conseguire la certificazione di farmacista vaccinatore attraverso il completamento di un iter teorico pratico di formazione. La parte teorica è articolata in due corsi organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità, l’uno propedeutico all’accesso dell’altro, cui si aggiunge una fase di tutoraggio pratico, in cui il farmacista è affiancato da un operatore sanitario esperto nella vaccinazione.

Una volta che il farmacista avrà completato la sua formazione e che la farmacia aderente al programma vaccinale avrà adeguato i propri spazi, l’iter potrà avere avvio. Iter, questo, che prevede alcune, distinte, fasi: l’accettazione, il counseling, l’anamnesi con un vero e proprio triage pre-vaccinale e successiva firma del consenso informato, la somministrazione del vaccino, e un periodo di osservazione di 15’ successivi all’inoculazione.

Profili di responsabilità per il farmacista vaccinatore

Altro aspetto estremamente rilevante trattato dal documento è quello relativo alle responsabilità del farmacista. Sebbene sia stato introdotto lo scudo penale che esime della responsabilità penale il personale medico e sanitario incaricato alla somministrazione dei vaccini anti-Covid, purché le vaccinazioni siano state eseguite in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, restano responsabilità cui il farmacista è chiamato a rispondere. Ad esempio quelle relative al recepimento e alla corretta conservazione delle fiale vaccinali, o ancora l’utilizzo dei vaccini nel loro periodo di validità (30 giorni per Pfizer e Moderna, 6 mesi per Astra Zeneca e 3 mesi per Janssen) che, dopo la prima perforazione, si riduce a poche ore. Il farmacista è inoltre il responsabile della corretta somministrazione del vaccino, dell’adeguatezza dei locali nonché dello smaltimento dei vaccini attraverso l’uso di contenitori dedicati.