Enpaf, l’ente nazionale di previdenza e di assistenza farmacisti, è stato convocato di fronte alla Commissione Parlamentare di Controllo sulle Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale. L’audizione, nel corso della quale l’Ente ha esposto i dati relativi al proprio patrimonio e agli investimenti compiuti, si è svolta il 24 ottobre nell’ambito della “indagine conoscitiva sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali e dei fondi pensione anche in relazione allo sviluppo del mercato finanziario e al contributo fornito alla crescita dell’economia reale”.

Obbligatorietà della contribuzione

Nel corso dell’audizione è stato affrontata anche la questione dell’obbligatorietà della contribuzione per gli iscritti agli Ordini che beneficiano contestualmente di altra previdenza obbligatoria.

Emilio Croce, presidente dell’Ente, ha ricordato che l’automaticità dell’iscrizione all’Enpaf e il relativo obbligo contributivo deriva da una norma di legge, l’art. 21 del Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato n. 233/1946, che accomuna tutte le professioni sanitarie e che è stata ritenuta legittima dalla Corte Costituzionale e dalla Commissione europea. Eventuali modifiche all’obbligo, ha affermato Croce, richiederebbero, dunque, un intervento legislativo, di esclusiva competenza del Parlamento.

Misure ridotte di contribuzione e solidarietà

«Il compito dell’Ente è quello di contemperare, in via regolamentare, le diverse posizioni degli iscritti nel rispetto delle leggi» ha dichiarato Croce. Per i farmacisti dipendenti, che versano contributi obbligatori ulteriori presso l’Inps, «Enpaf ha previsto la possibilità di ridurre il contributo versato, scegliendo tra le aliquote di riduzione percentuale del contributo in misura intera e introducendo il contributo di solidarietà, con una quota minima, pari al 3% del contributo intero, che per il 2024 ammonta a 158 euro».

Tutti gli iscritti, inoltre, ha aggiunto il presidente, «in ugual misura, inclusi coloro che versano il contributo di solidarietà, hanno accesso a un’ampia gamma di prestazioni assistenziali, tra le quali, a titolo di esempio, il contributo di sostegno alla genitorialità, i rimborsi spese per asili nido, le borse di studio, il contributo agli specializzandi, i contributi in caso di calamità naturali, a cui si aggiungono le prestazioni di welfare integrato. Queste comprendono: l’assistenza sanitaria integrativa per grandi interventi, la tutela contro gli infortuni, la copertura Long Term Care (LTC), e la Temporanea Caso Morte (TCM), tutte erogate tramite il fondo EMAPI a esclusivo carico dell’Ente».

«L’Enpaf ha fatto quanto possibile, a livello regolamentare, per attenuare l’onere contributivo degli iscritti dipendenti, assicurando, nel contempo, una gamma di interventi di primo ordine nel settore dell’assistenza» ha concluso Croce.