Con il trascorrere dei giorni e l’aggravarsi dell’emergenza umanitaria in Ucraina, il Pgeu ha avviato un’azione di solidarietà nei confronti della popolazione ucraina con una raccolta fondi, prontamente accolta da Federfarma, che prevede anche il coinvolgimento attivo delle farmacie del territorio. Mobilitazione anche da parte dell’Associazione Nazionale Farmacisti Volontari e di Fofi, che hanno avviato una raccolta farmaci in favore delle popolazioni colpite dalla guerra

A quasi due settimane dall’avvio delle ostilità e con il progressivo, rapido aggravarsi dell’emergenza umanitaria in Ucraina, il Pharmaceutical group of the european union (Pgeu) ha avviato un’azione di solidarietà nei confronti della popolazione ucraina attraverso una raccolta fondi, prontamente accolta da Federfarma.

Come spiegato da Roberto Tobia, presidente del Pgeu per il 2022 e segretario nazionale Federfarma, sarà possibile donare delle somme di denaro, «che confluiranno su un conto corrente dedicato e daranno la possibilità di donare kit di primo soccorso, prodotti per l’infanzia, farmaci da automedicazione e dispositivi medici»

Anche questa volta, le farmacie non si sono tirate indietro e hanno aderito all’iniziativa con grandi numeri. Marco Cossolo, presidente di Federfarma, ha espresso soddisfazione per l’ampia risposta delle farmacie alla campagna di solidarietà e ha invitato all’adesione le croci verdi che ancora non lo hanno fatto.

Qualora fosse necessario, il Pgeu si è dichiarato pronto ad attivare una seconda fase dell’iniziativa, che prevede anche il coinvolgimento dei cittadini. «Faremo appello, attraverso la Fondazione Francesca Rava e la Fondazione Banco Farmaceutico, anche ai cittadini, che sempre dimostrano grande sensibilità nei confronti di quanti si trovino in condizione di povertà sanitaria – ha proseguito Tobia – La capillarità della farmacia, la sua presenza in ogni distretto, anche nei più lontani dai grandi centri abitati, darà la possibilità a tutti i cittadini di fare una donazione» per offrire un supporto in questa situazione di crisi umanitaria.

La mobilitazione dei farmacisti per la raccolta di medicinali

Anche l’Associazione Nazionale Farmacisti Volontari e la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) hanno accolto la richiesta del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. È stata dunque avviata una raccolta farmaci in favore delle popolazioni colpite dalla guerra, con specifico riferimento alla lista che è stata fornita dalla Commissione Europea.

«Fra le numerose azioni che abbiamo intrapreso – ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente Fofi – per tentare di dare una risposta alle tante necessità delle popolazioni colpite dalla guerra, ma anche per convogliare fattivamente il desiderio di moltissimi colleghi di realizzare gesti concreti per queste persone in estrema difficoltà, abbiamo pensato in primis di attenerci alle indicazioni della Commissione Europea riguardo ai farmaci più utili e urgenti».

L’Associazione Nazionale Farmacisti Volontari ha istituito un conto corrente dedicato per la raccolta fondi destinati a questa attività, per una gestione quanto più rapida ed efficiente possibile delle donazioni. Domenica 6 marzo la prima tranche di farmaci ha raggiunto il polo di Palmanova, in Friuli, da dove partirà per i territori di confine. È stata poi attivata anche la richiesta di Farmacisti Volontari per il coordinamento di stoccaggio, catalogazione e imballaggio dei medicinali presso il centro di smistamento di Avezzano, in Abruzzo.