Il Nuovo Sistema di Garanzia – NSG, è lo strumento che permette di verificare che tutti i cittadini ricevano le prestazioni e le cure inserite nei Livelli essenziali di assistenza – LEA.
Il NSG e le macro-aree considerate
Introdotto con Decreto Ministeriale 12 marzo 2019, il NSG (che è andato a sostituire la ‘Griglia LEA’) è operativo dal 2020, articolato in 88 indicatori suddivisi per diverse macro-aree. 24 indicatori, definiti ‘CORE’, ossia determinanti ai fini del punteggio assegnato a ciascuna regione, monitorano l’erogazione dei LEA relativamente a tre macro-aree cruciali: prevenzione collettiva e sanità pubblica; assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. I punteggi vanno da 0 a 100, con un valore soglia stabilito pari a 60.
I risultati relativi all’anno 2023: 13 regioni ‘sopra-soglia’
Relativamente all’anno 2023, 13 Regioni o Province Autonome hanno registrato punteggi superiori al valore soglia di 60 rispetto a tutte e tre le macro-aree considerate a fronte di 8 regioni o PA che hanno registrato una se non due insufficienze.
Le Regioni che hanno evidenziato le migliori performance: il Piemonte, la Lombardia, la Provincia Autonoma di Trento, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria, le Marche, il Lazio, la Campania, la Puglia e la Sardegna.
Anche se nessuna Regione o Provincia Autonoma ha mostrato valori sotto soglia per tutte e tre le aree prese in esame, sono 8 le Regioni che hanno evidenziato carenze con riguardo ad una se non due aree.
8 regioni hanno registrato insufficienze
La Valle D’Aosta è risultata carente rispetto all’assistenza distrettuale e ospedaliera, mentre le regioni: Abruzzo, Calabria e Sicilia hanno evidenziato gap con riguardo alle aree della prevenzione e dell’assistenza distrettuale.
Ancora, alcune Regioni o P.A. sono risultate deficitarie rispetto ad una sola area: quella della prevenzione per P.A. di Bolzano, Liguria e Molise, quella dell’assistenza distrettuale per la Basilicata.
Complessivamente quindi, – ad eccezione della Valle d’Aosta – il monitoraggio ha messo in luce un miglioramento generalizzato dell’assistenza ospedaliera, a fronte di perduranti carenze relative alle aree della prevenzione e dell’assistenza territoriale, quest’ultima segnalata come vero e proprio tallone d’Achille della sanità italiana nel periodo pandemico Covid-19 verso la quale sono stati rivolti importanti sforzi anche grazie ai fondi del PNRR.