Uno degli effetti collaterali della chemioterapia è sicuramente la drastica riduzione dell’appetito e un importante calo delle forze fisiche, con stanchezza e apatia: questa sintomatologia oltre, spesso, a problemi alla bocca come infiammazione e dolore può rendere molto difficile alimentarsi adeguatamente.
Per le persone che si sottopongono a chemioterapia, più che per tutte le altre, è di fondamentale importanza ricordare che mangiare poco e spesso facilita la digestione, per questo i pasti andrebbero frazionati in 5 o 6 momenti, facendo tre pasti principali e due o tre spuntini; bere poco durante i pasti aiuta a non sentirsi subito sazi, anche se ogni giorno bisognerebbe bere 1,5-2 l di acqua al giorno, meglio farlo lontano dai pasti.
È importante che le pietanze che si portano in tavola siano molto appetitose: in questo senso può aiutare l’uso di spezie che oltre a rendere il cibo più saporito possono anche aiutare a stuzzicare l’appetito. Se non vi sono controindicazioni di sorta, prima dei pasti può essere utile assumere un aperitivo analcolico o un po’ di vino bianco o del vino rosso durante il pasto per aiutare la digestione: l’alcol in ogni caso non deve interferire con il percorso chemioterapico, altrimenti va evitato.
È buona norma non stare troppo tempo in cucina perché gli odori del cibo possono, in alcuni casi, precipitare gli episodi di vomito, spesso frequenti durante il ciclo di terapia. Quando non si riesce a sopportare l’odore del cibo è meglio ripiegare su cibi freddi o a temperatura ambiente, se non si riesce a consumare cibo solido è necessario ripiegare su latte o yogurt intero magari arricchito con miele o gelato. Se l’alimentazione non riesce a essere varia e completa è necessario ricorrere a un’adeguata integrazione nutrizionale, ed eventualmente all’utilizzo di sostituti del pasto.
Summerbell CD et al. Megestrol acetate vs cyproheptadine in the treatment of weight loss associated with HIV infection. Int J STD AIDS. 1992 Jul-Aug;3(4):278-80.
