Prendersi cura di un familiare non autosufficiente mette a rischio la salute dei caregiver familiari, in particolar modo se donne. È quanto emerge da uno studio pilota presentato all’Istituto superiore di sanità in occasione di un convegno su stress, salute e differenze di genere nel caregiving familiare organizzato dal Centro di riferimento per la medicina di genere, in collaborazione con il centro per le scienze comportamentali e la salute mentale

Lo stress dovuto al caregiving di un familiare non autosufficiente a causa di una patologia cronica o di una disabilità mette a rischio la salute dei familiari che se ne prendono cura, in particolar modo se donne. A evidenziare questo aspetto i dati di uno studio pilota presentati all’Istituto superiore di sanità, in occasione del convegno su stress, salute e differenze di genere nei caregiver familiari organizzato dal Centro di riferimento per la medicina di genere in collaborazione con il Centro per le Scienze comportamentali e la salute mentale.

Lo studio pilota

I dati emersi dallo studio, relativi alla compilazione dei questionari da parte di 201 campioni nella regione Lazio, hanno evidenziato quanto lo stress rappresenti un fattore di rischio per l’insorgenza di diverse patologie, con i sintomi depressivi in prima linea soprattutto per quanto concerne le donne che percepiscono un livello di stress più elevato rispetto agli uomini (34% vs 31%).

Allo stesso modo, il progetto pilota ha sottolineato quanto le donne che si occupano del caregiving di un familiare risultino maggiormente esposte a rischi per la salute, tanto che le stesse manifestano un disturbo insorto dopo l’avvio dell’attività di caregiving nel 65% dei casi rispetto al 42% degli uomini e mostrano una salute non buona nel 67% a fronte del 53% dei caregiver maschi.

A ciò si aggiunge che le donne tendono ad avere un’alimentazione irregolare più degli uomini (44% vs 33%), con una significativa inversione di tendenza rispetto alle donne della popolazione generale; gli uomini mantengono invece la loro caratteristica nel maggior consumo di alcool (38% vs 22%).

Accrescere la consapevolezza dei rischi di salute genere-specifici

«Lo scopo del convegno – ha spiegato Marina Petrini, responsabile dell’evento – è di accrescere nei “caregiver” familiari la consapevolezza dei possibili rischi per la salute associati allo stress da carico assistenziale, considerando anche le differenze di salute genere-specifiche».

«Mettere in evidenza le differenze di sesso e genere nello stato di salute dei “caregiver” familiari – ha sostenuto Elena Ortona, direttrice del Centro di riferimento per la medicina di genere – è fondamentale perché sono prevalentemente le donne ad assumersi il ruolo di cura e assistenza in famiglia, ma anche perché le disuguaglianze di genere possono causare a loro volta disuguaglianze di salute. Alla luce di ciò, le politiche socio-sanitarie regionali, nel programmare interventi di sostegno diretti ai caregiver familiari, dovrebbero considerare le differenze genere-specifiche evidence-based ai fini della prevenzione delle malattie associate allo stress».