Con Decreto Ministeriale 12 marzo 2019, in vigore dal 1° gennaio 2020, è stato introdotto il Nuovo Sistema di Garanzia – NSG, per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria. Lo strumento, grazie ad un articolato sistema di indicatori, consente di valutare le dimensioni di equità, efficacia e appropriatezza delle cure comprese nei Livelli Essenziali di Assistenza.

Il Nuovo Sistema di Garanzia

Gli indicatori del Nuovo Sistema di Garanzia sono 88 – di cui 22 ‘core’ sottoposti annualmente all’approvazione del Comitato LEA e 66 ‘no core’ – afferenti a diverse macro-aree: 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica; 33 per l’assistenza distrettuale; 24 per l’assistenza ospedaliera; 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario; 1 indicatore di equità sociale; 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA). Gli indicatori di monitoraggio dei PDTA fanno parte degli indicatori ‘no core’.

I 6 PDTA ricompresi nel monitoraggio

Con il NSG sono stati dunque introdotti per la prima volta il monitoraggio e la valutazione di 6 PDTA relativi a specifiche patologie – broncopneumopatie croniche ostruttive – BPCO, scompenso cardiaco, diabete, tumore della mammella nella donna, tumore del colon, tumore del retto – con la conseguente definizione di 10 indicatori di processo relativi a aderenza terapeutica, controlli periodici di malattia e tempestività degli interventi, medici e chirurgici.

Gli obiettivi del monitoraggio

Il monitoraggio di tali indicatori nelle 21 Regioni e Province Autonome italiane fornisce dunque informazioni sull’aderenza alle raccomandazioni per la gestione della patologia, al fine di garantire esiti favorevoli, nei diversi contesti organizzativi regionali.

“Si ricorda che il PDTA – si legge nel documento ministeriale – è una sequenza predefinita, articolata e coordinata di prestazioni erogate a livello ambulatoriale e/o di ricovero e/o territoriale, che prevede la partecipazione integrata di diversi specialisti e professionisti (oltre al paziente stesso), a livello ospedaliero e/o territoriale, al fine di realizzare la diagnosi e la terapia più adeguate per una specifica situazione patologica o anche l’assistenza sanitaria necessaria in particolari condizioni della vita, come ad esempio la gravidanza e il parto (Piano Nazionale per il Governo delle Liste d’Attesa). Le prestazioni che costituiscono tale sequenza sono individuate secondo quanto previsto dalle linee guida e dalle raccomandazioni specifiche basate su evidenze scientifiche documentate”.

È evidente – sottolinea ancora il report – “che la stessa sequenza può essere assicurata da modelli organizzativi diversi in funzione della realtà demografica, sociale e assistenziale in cui devono essere applicati gli interventi; ne deriva che, nella valutazione dei PDTA, gli indicatori scelti per il monitoraggio e la valutazione a livello nazionale devono prescindere dal modello organizzativo, misurando gli effetti attesi in termini di tipologia di prestazioni, tempistiche ed esiti clinici”. 

I risultati per l’anno 2021

Nel report del Ministero relativo ai risultati del 2021 vengono illustrati i risultati del monitoraggio degli indicatori relativi ai PDTA per tutte le Regioni e Province autonome, presentati attraverso flow chart, tabelle e mappe, unitamente ad un testo descrittivo.

Si consideri che per l’anno di valutazione 2021 vengono osservati i casi identificati nel 2019, in quanto il periodo di inclusione della coorte di assistiti è il periodo, uguale a 12 mesi, che precede di due anni solari quello della valutazione; gli indicatori di processo si riferiscono all’assistenza erogata nei 12 o 18 mesi successivi alla data di inclusione dell’assistito (anno di erogazione 2020), mentre i flussi informativi necessari per il calcolo degli indicatori sono disponibili l’anno successivo a quello di erogazione (anno di valutazione 2021)” si legge nel rapporto.

Occorre, inoltre, ricordare che il periodo di erogazione dell’assistenza oggetto di valutazione si riferisce al primo anno pandemico Covid-19, elemento quest’ultimo che ha messo a dura prova le strutture sanitarie, compromettendo in parte la loro capacità di garantirei LEA a causa dell’emergenza sanitaria in atto.