Occhio secco, una campagna itinerante in 600 farmacie

Campagna-Occhio-Secco

La campagna “Occhio Secco” promossa da Alcon andrà avanti fino a gennaio 2022, con un tour itinerante di 600 giornate in farmacia per sensibilizzare e rafforzare il rapporto tra cittadino e medico oculista

La sindrome dell’occhio secco viene determinata da una produzione lacrimale insufficiente o dalla presenza di lacrime di consistenza anomala che evaporano troppo rapidamente. Gli effetti più comuni sono il bruciore degli occhi, l’arrossamento e la sensazione di un corpo estraneo.

In Italia 1 cittadino su 5, pari a oltre 12 milioni di soggetti, dichiara di avere sintomi riconducibili alla sindrome da occhio secco; sono tuttavia soltanto 2,7 milioni coloro che fanno ricorso a una terapia. I restanti oltre 10 milioni non la curano perché non ne riconoscono i sintomi o non conoscono la terapia più corretta da seguire.

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Nel nostro Paese per disturbi di lieve entità, anche degli occhi, un paziente su due si reca in farmacia anziché dallo specialista. Tuttavia, solo l’oculista ha le competenze per una diagnosi e una cura adeguata.

Per questo Alcon ha promosso la campagna di sensibilizzazione “Occhio secco”. Un tour itinerante, che ha preso avvio a inizio luglio e proseguirà fino a gennaio 2022 e che prevede 600 giornate in farmacia, durante le quali specializzandi in oftalmologia delle Università Italiane saranno a disposizione dei cittadini per confrontarsi su questa patologia. L’obiettivo è quello di riportare l’attenzione sulla sindrome, individuare i pazienti non ancora diagnosticati e rafforzare un rapporto virtuoso tra cittadino e oculista dopo l’interruzione determinata dalla pandemia.

Occhio secco, l’impatto della pandemia

L’emergenza sanitaria e i provvedimenti assunti per limitare il contagio da SARS-CoV-2 hanno avuto un impatto importante sugli occhi degli italiani. Da una parte l’emergenza ha determinato un fermo delle visite di controllo, dall’altra le misure imposte per contenere l’emergenza si sono tradotte in una crescente e continuativa esposizione agli schermi (tra didattica a distanza e smart-working), che, unitamente a perimetri di visione limitati agli ambienti domestici e utilizzo prolungato di dispositivi di protezione individuale come le mascherine, hanno determinato un incremento della sindrome da occhio secco, un disturbo che può influire fortemente sulla qualità della visione e di conseguenza sulla qualità di vita delle persone che ne soffrono.

Un network virtuoso tra farmacista e specialisti

La campagna intende pertanto sensibilizzare la popolazione ad agire dalla comparsa dei primi sintomi rivolgendosi allo specialista. Ambisce, inoltre, a creare un network territoriale virtuoso tra la farmacia e il medico oculista, per mettere realmente il paziente al centro dell’attenzione.

Il farmacista è una figura di crescente rilevanza per il Servizio sanitario nazionale, proprio perché questo professionista sanitario rappresenta per il cittadino un punto di riferimento dal quale ricevere suggerimenti e consigli utili sui più diversi aspetti della salute. Naturalmente, in alcuni casi, lo stesso deve essere coadiuvato dalla presenza di medici specialisti, per indirizzare i cittadini verso il percorso di cura più adeguato.