Farmaci omeopatici, d’Ambrosio Lettieri: governo accolga appello Omeoimprese e faccia chiarezza

“Mentre continua a mostrare una certa ambiguità nei confronti del settore omeopatico, da cui si pretendono obblighi, senza pur riconoscerne i doveri, il Governo dovrebbe almeno raccogliere in questo momento l’appello del presidente di Omeoimprese e prorogare, in fase di conversione in legge del decreto Milleproroghe, la scadenza dei dossier per il rinnovo della registrazione dei farmaci omeopatici a giugno 2018″, queste le parole del senatore d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente Fofi, in merito a quanto sollevato da Omeoimprese sulla stabilità del settore produttivo dei farmaci omeopatici in Italia.

Luigi d’Ambrosio Lettieri

Il senatore pone l’accento sul paradosso che in Italia farebbe mancare la tutela per i cittadini che scelgono di curarsi con l’omeopatia.

“Da un lato i prodotti omeopatici sono ormai da tempo riconosciuti come medicinali”, sottolinea il vicepresidente della Fofi, “sono presenti in Farmacopea e ne è disciplinata la produzione e la vendita con appositi riferimenti nel Codice europeo dei medicinali recepito in Italia. Dall’altro lato la metodica terapeutica che si avvale di questi medicinali è priva di disciplina e riconoscimento”.

“Il ddl che disciplina la materia è, infatti, inspiegabilmente fermo da tempo e la conseguenza è che 8 milioni di cittadini che fanno legittimamente ricorso alle cure omeopatiche non sono tutelati, i percorsi formativi dei medici e degli altri operatori sanitari non sono definiti e non esistono criteri omogenei per l’erogazione delle prestazioni professionali”, chiarisce d’Ambrosio Lettieri.

“Se da una parte si introducono giustamente norme vincolanti per la registrazione dei farmaci omeopatici”, conclude, “dall’altra vanno anche introdotte norme chiare e trasparenti su metodica a beneficio di pazienti, operatori e imprese. L’ambiguità può avere solo conseguenze deleterie”.

Articoli correlati:

Aziende chiedono una proroga per la registrazione dei farmaci omeopatici