Pazienti cronici, salute mentale e malattie metaboliche sono gli ambiti che hanno subito maggiormente la crisi assistenziale legata a Covid-19. Il servizio sanitario è stato messo a dura prova, mostrando da una parte la sua grande capacità di resistenza e resilienza, ma dall’altra anche una serie di criticità che, nel post-Covid, hanno dato avvio a una riflessione profonda, a partire dall’importanza di una maggiore relazione tra ospedale e medicina territoriale.

Come anticipato, coloro che hanno subito il maggiore impatto della pandemia sono stati i pazienti cronici. È stata registrata un’importante riduzione nella presa in carico del paziente. Salute mentale e malattie metaboliche gli ambiti più toccati, che hanno evidenziato un calo significativo delle prestazioni territoriali.

Il progetto “Non solo Covid”

Con l’obiettivo di indagare le conseguenze più importanti della pandemia su queste tipologie di pazienti la Scuola veneta di medicina generale (Svemg). con il contributo non condizionante di EG-Stada, ha dato avvio al progetto “Non solo Covid”. Si tratta di un ciclo di 7 eventi in live streaming in cui, di volta in volta viene discusso un singolo tema, grazie al contributo di medici di medicina generale, specialisti, farmacisti.

Il primo appuntamento si è tenuto il 30 marzo scorso e ha avuto come focus la depressione come esito del disagio pandemico. Dopo ansia e binge eating gli appuntamenti riprenderanno il prossimo 15 giugno con una diretta sui disturbi della personalità, per proseguire, fino a novembre, con incontri che avranno come focus il diabete:

  • “Riprendere il collegamento tra medico di famiglia e diabetologo per riallineare l’assistenza al paziente diabetico” (14 settembre dalle 21 alle 22.15);
  • “Diabete e complicanze: cosa e come recuperare?” (12 ottobre, dalle 21 alle 21.45);
  • “Il monitoraggio dei farmaci ai pazienti diabetici e le nuove opportunità” (16 novembre, dalle 21 alle 21.45).

Tematiche da non sottovalutare

«La Scuola Veneta di Medicina Generale, tra le finalità definite nello Statuto, ha quella di promuovere la formazione sugli aspetti più rilevanti della presa in carico, in particolare dei pazienti con cronicità. Due anni di pandemia Covid-19 hanno ingigantito, ed esasperato, alcuni aspetti dell’assistenza sanitaria, sia ospedaliera sia territoriale, già in difficoltà – ha spiegato Bruno Franco Novelletto, presidente e direttore della Divisione Formazione e Ricerca di Svemg – Le conseguenze riguardano prevalentemente la continuità del controllo delle patologie croniche, compito prevalente per la Medicina Generale.

Le limitazioni alla mobilità, alla socialità, alle attività lavorative, e le indicazioni vincolanti alla vaccinazione dovute alla pandemia hanno colpito i soggetti più deboli, più fragili. Tra questi, non vi è dubbio, ci sono i pazienti che già soffrivano di patologie psichiatriche e i pazienti con diabete che, nella grande maggioranza, sono anche affetti da altre patologie croniche e che, quindi, richiedono un più stretto controllo clinico, rappresentando un esempio paradigmatico di complessità assistenziale.

La formula che Svemg ha scelto, con RWCP, per offrire formazione ai medici di famiglia, ha due caratteristiche fondamentali: i tempi contenuti (75 minuti) e l’essenzialità e l’utilità dei messaggi che i relatori daranno agli operatori sanitari, affinché li possano utilizzare nella pratica clinica quotidiana».

«La pandemia ha impattato maggiormente su alcune categorie di soggetti tra le più vulnerabili. È inevitabile, quindi, ripensare certi percorsi di cura e ricercare prese in carico del paziente più strutturate e specifiche, soprattutto per i malati cronici, a partire dalle cure primarie. Per questo motivo siamo ben lieti di supportare la Scuola Veneta di Medicina Generale in questo nuovo progetto, rispondendo alla nostra purpose di ‘Prendersi cura della salute delle persone» ha sottolineato Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group.