Piumelli (Ordine di Venezia): “Rimettere al centro il ruolo sociale della nostra attività”

Emma Immacolata Piumelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Venezia, illustra i progetti principali in cui sono sono state coinvolte le farmacie del territorio veneziano.

Emma Immacolata Piumelli

Quali specificità mostra il territorio veneziano, per quel che riguarda le farmacie, dottoressa Piumelli?

Venezia e la sua provincia, in attesa di diventare città metropolitana con l’inclusione di ben 44 comuni, sono realtà uniche sotto molti punti di vista e lo sono anche per quanto attiene alle croci verdi. Singolare è per esempio il fatto che nel comune veneziano sussistano ben 19 farmacie in sovrannumero rispetto alle soglie fissate con il governo di Mario Monti, data la notevole emorragia di residenti che non riguarda solo il centro storico bensì pure Marghera, per esempio, pesantemente toccata dalla crisi del polo chimico. E i flussi del turismo non portano benefici identici a tutti perché intere aree del centro storico non sono toccate dalle ondate dei visitatori occasionali. Da tempo il fatturato derivante dal Servizio sanitario nazionale è in flessione a causa della diminuzione delle ricette. Il lato positivo è dato dal carattere reattivo dei veneziani.

Quanto e come può aiutarvi sul piano pratico la reattività di colleghi e sigle di categoria?

Molto. E insieme a quella dei colleghi può aiutarci la sensibilità delle associazioni sul territorio. Non a caso abbiamo promosso una varietà di iniziative di carattere politico e sociale che hanno l’obiettivo di valorizzare e rilanciare l’attività di chi opera nelle zone più critiche. Lo svuotamento dai negozi di vicinato a causa della concorrenza dei centri commerciali è un tema molto sentito, perché ha cambiato l’aspetto dei quartieri e delle comunità e ha inciso pesantemente sulle relazioni.

Vorrebbe entrare nel dettaglio di alcuni dei progetti portati avanti sino a questo momento?

Insieme a oltre 15 realtà del volontariato provinciale fra le quali Avapo, che cura l’assistenza domiciliare ai pazienti oncologici; gli Amici del cuore, la Lega nazionale per la lotta ai tumori, abbiamo per esempio avviato la raccolta di firme per il progetto Riaccendiamo le luci sulla città. Serve per ricordare che i quartieri sono una ricchezza che non può essere lasciata al degrado e che di tale ricchezza le farmacie sono parte integrante capace di generare benefici per tutti. E le firme raccolte sono state oltre 14mila: un risultato notevole. Oggi il rischio è che le croci verdi restino cattedrali nel deserto e va ribadito allora il ruolo dei farmacisti come operatori di ordine socio-sanitario più ancora che esclusivamente sanitario. Eroghiamo servizi sicuri perché curati da professionisti e garantiamo il mantenimento di rapporti sociali vitali. Abbiamo incontrato le Aziende sanitarie e le istituzioni per sottolineare il valore della nostra attività quotidiana. Oggi la capillarità del servizio è garantita in alcune zone anche dalle sedi di più recente apertura ma altrove si rischia di indebolire il presidio. Sul tavolo c’è anche il tema delle aggregazioni fra medici, in parte vantaggiose ma ancora da definire nel dettaglio perché portino vantaggi a tutti. L’accento è sulla natura sociale del nostro compito, che non si limita alla vendita.

A quali altre occasioni di sensibilizzazione culturale avete dato vita e avete partecipato?

In tema di educazione sanitaria, l’Ordine dei Farmacisti ha preso parte con un suo gazebo a Venezia in salute, giunta alla quinta edizione ed espressione del ruolo di Venezia nella rete italiana delle città sane, organizzata in collaborazione con il servizio di programmazione sanitaria del comune, farmacie, associazioni e sigle di categoria. L’attività informativa si è concentrata molto sulla farmacovigilanza e gli effetti collaterali, mettendo in evidenza la necessità di un dialogo, in merito, con i farmacisti e i medici. Si è poi molto parlato in tempi recenti di fito-vigilanza, vista la vasta diffusione dei cosiddetti botanical, ottenendo non a caso un grande interesse. Ancora, con strumentazioni apposite abbiamo messo a disposizione una valutazione dei tempi di INR parlando delle diete più adatte ai pazienti con problemi di coagulazione e mostrando così che le farmacie possono offrire anche servizi di questo tenore. Infine, le croci verdi che agiscono anche da Centro unico di prenotazione o Cup sono in buon numero e questo è molto gradito alla popolazione, specialmente per via del decentramento degli ospedali che li rende di più difficile accesso per gli anziani.