Presentato Sam, il primo progetto italiano per la salute maschile

uominiÈ stato presentato, a Milano, Sam, il primo progetto italiano per salute al maschile promosso dalla Fondazione Veronesi con la collaborazione degli urologi delle società scientifiche Auro (Associazione Urologi italiani) e Siuro (Società scientifica di uro-oncologia). Otto italiani su dieci non si sono mai fatti visitare da un urologo: il 95% di loro dichiara di “non avere problemi” e di “essere ancora giovane”, si vaccinano meno delle donne e utilizzano i farmaci in misura minore, arrivando così a presentarsi dal medico quasi sempre con disturbi in fase avanzata.

Varicocele, patologie sessualmente trasmesse, prostatiti, tumori urogenitali: sono tutte malattie in forte aumento, che possono essere affrontate con successo grazie a una diagnosi precoce.

“Il progetto Sam, unico nel suo genere in Italia, vuole portare una nuova cultura della prevenzione anche negli uomini e sostenere concretamente la ricerca scientifica in questo campo”, dichiara Umberto Veronesi.

La campagna prevede una raccolta fondi per finanziare almeno 10 borse di ricerca sui principali tumori uro-genitali, attività di divulgazione e sensibilizzazione per tutte le età, attraverso la diffusione di opuscoli, incontri nelle scuole e nelle università, nei centri della terza età, e utilizzo di testimonial del mondo dello spettacolo e dello sport.

Grazie all’accordo con Auro e Siuro, inoltre, a novembre sarà organizzata una giornata di porte aperte negli ambulatori degli urologi. “Oggi si registra un aumento preoccupante delle patologie maschili della sfera riproduttiva: il varicocele, che riguarda circa un ragazzo su quattro dai 15 ai 25 anni, le malattie sessualmente trasmissibili; la prostatite, che interessa circa un maschio su quattro sopra i 65 anni, l’ipertrofia prostatica benigna, che può verificarsi già a partire dai 35 anni.

Patologie dovute soprattutto a stili di vita sbagliati e che, se trascurate, possono avere gravi conseguenze sulla qualità della vita”, afferma Michele Gallucci, presidente nazionale dell’Auro, sottolineando l’importanza della prevenzione fin dalla giovane età.

“I tumori dell’apparato riproduttivo maschile sono molto sensibili allo stile di vita; controlli annuali sono indispensabili già a partire dai 40 anni.  Verso i 18 anni bisognerebbe controllare che lo sviluppo sia completo, che non compaiano alterazioni del pene e che non ci siano segni di tumore al testicolo. Dall’adolescenza in poi, gli uomini dovrebbero imparare sia a evitare stili di vita nocivi per la vita sessuale e riproduttiva, sia a eseguire l’autopalpazione. Chi ha familiarità per questo tumore o chi ha sintomi e disturbi della minzione importanti dovrebbe, inoltre, rivolgersi allo specialista: grazie a una diagnosi precoce e mirata, le prospettive di guarigione per queste neoplasie a 5 anni dalla diagnosi superano l’80%”, aggiunge Giario Conti, presidente nazionale della Siuro.

“Continueremo a sostenere la ricerca, supportando i medici e ricercatori che lavorano per trovare nuovi metodi di diagnosi precoce e nuove combinazioni terapeutiche per i tumori maschili. Abbiamo già finanziato 3 borse di ricerca per 30.000 euro annui per lo sviluppo di nuove cure contro il cancro alla prostata e alla vescica, ma vogliamo riuscire a fare di più”, conclude Monica Ramaioli, direttore generale della Fondazione Veronesi.