Ricetta elettronica veterinaria: verso la stabilizzazione?

A quasi un anno dall’introduzione dell’obbligo, il bilancio in tema di Ricetta elettronica veterinaria è positivo, anche se racconta di un contesto ancora in evoluzione: analizziamo le principali criticità

Dal 16 aprile 2019, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge n.167/2017, la Ricetta Elettronica Veterinaria è stata resa obbligatoria sia per gli animali da compagnia che per quelli da allevamento. Strumento fondamentale nella lotta all’antibioticoresistenza, la Rev assicura la trasparenza nella filiera dei farmaci per gli allevamenti e promuove l’uso responsabile dei medicinali e una maggiore tutela per la salute pubblica, anche attraverso il potenziamento della sorveglianza sui mangimi medicati e, dunque, sulla filiera alimentare.

Ricetta elettronica veterinaria
Il funzionamento della Rev implica la gestione di sistemi informatici che devono interfacciarsi con tutte le realtà interessate

Nell’ambito della strategia ministeriale a garanzia della tracciabilità dei farmaci veterinari e dei mangimi medicati (Tracciavet), la Ricetta elettronica veterinaria afferisce a uno dei due sistemi informativi, quello per la Farmacosorveglianza; all’altro, la Banca Dati della Tracciabilità del Farmaco, hanno accesso produttori, grossisti e depositari. Una strategia che fa leva anche su ClassyFarm, il sistema integrato per la categorizzazione del rischio negli allevamenti basato su biosicurezza, benessere animale e uso dei medicinali. Il bilancio, aggiornato a dicembre 2019, descrive una situazione in divenire, anche alla luce delle complessità nella gestione di sistemi informatici che devono interfacciarsi con tutte le realtà presenti sul territorio, ossia più di 20.000 farmacie, 33.000 medici veterinari, 498 produttori, 536 distributori e 1.376 grossisti.

Un primo problema: le ricette non evase

I dati presentati il 10 dicembre scorso al Congresso Ascofarve Tracciabilità e ricetta elettronica (tenutosi in Senato a Roma) documentano quasi 4,8 milioni di Rev emesse. Di queste, circa 720.000 non sono mai state evase: è lecito domandarsene le ragioni, anche se è doveroso sottolineare che lo scostamento fra ricette emesse e ricette evase, dopo il picco raggiunto lo scorso maggio, è in progressivo annullamento. Una delle spiegazioni può essere rappresentata da errori nella prescrizione degli stupefacenti (rientrano in questa categoria i barbiturici usati come antiepilettici), effettuata spesso su Ricetta elettronica veterinaria e non solo su ricetta cartacea (in conformità al D.P.R. 309/1990). Occorre poi sottolineare che un numero significativo di Rev sono state compilate dai veterinari nell’ambito di test del sistema e successivamente annullate. Molte altre ricette sono rimaste inevase perché il proprietario dell’animale che ha ottenuto la prescrizione non si è mai recato in farmacia per acquistare il medicinale, perché nel frattempo l’animale è guarito o non ne ha più avuto bisogno o perché ha deciso di rinunciare a curarlo. Alcune prescrizioni non dispensate, infine, potrebbero essere state ancora valide al momento in cui è stata effettuata l’analisi dei dati.

Le difficoltà tecniche: la lentezza

Uno degli aspetti che ha sollevato il maggior numero di lamentele è la lentezza della piattaforma. Secondo il Ministero i casi di reale rallentamento sono concentrati nella fase iniziale dell’introduzione dell’obbligo e spiegabili nell’ambito della fase di adeguamento delle software house esterne e dei sistemi gestionali delle farmacie che hanno chiesto di accedere al sistema Rev tramite tessera sanitaria per agevolare la spedizione delle ricette. Il Csn ha confermato che su un numero di 500.000 ricette emesse dal 1° gennaio 2019, il tempo medio necessario per una prescrizione tramite postazione fissa è stato pari a 3 minuti. Con accesso da app la piattaforma è stata più veloce, garantendo un servizio pari a circa 2 minuti.

Chiarezza sugli aspetti normativi della Rev

Dopo i primi intoppi iniziali, il Ministero ha emanato note e circolari al fine di precisare alcuni aspetti specifici della prescrizione elettronica veterinaria e ha collaborato alla realizzazione di uno specifico corso con le federazioni nazionali dei veterinari e dei farmacisti ed alle iniziative organizzate dalle stesse associazioni. Federfarma ha redatto e reso disponibile sul suo sito una Guida Rapida alla Rev.

Crash del sistema, sostituzione e prontuario obsoleto: che cosa fare?

Nel caso in cui il sistema informatico risulti bloccato, occorre compilare la ricetta cartacea, conservandone copia con applicato il Datamatrix, e poi i vari campi obbligatori nella pagina web dedicata, tra cui anche le informazioni relative al veterinario (identificato tramite provincia e numero iscrizione all’albo o codice fiscale) e l’identificativo fiscale del proprietario. In questo caso, la ricetta cartacea va conservata.

Il prontuario dei medicinali collegato con il sistema Rev ha manifestato problemi di obsolescenza, riportando farmaci non più in commercio: ciò ha creato ulteriori disguidi ai farmacisti, chiamati a provvedere alla sostituzione del farmaco, che, in questo caso, prevede il confronto con il veterinario.

La sostituzione deve infatti essere considerata in due casi:

  • quando è disponibile un prodotto più economico (compreso il medicinale equivalente e il medicinale di importazione parallela), può essere disposta senza assenso del veterinario, a patto che nel campo note non sia specificato “non sostituibile”;
  • quando sussiste necessità di urgenza della terapia e il medicinale prescritto non è disponibile, la sostituzione può avvenire solo previo assenso del veterinario, che deve essere contattato tramite telefono o e-mail. In assenza di assenso scritto entro cinque giorni lavorativi non è possibile procedere alla sostituzione.

Big data: massimizzare la sicurezza del farmaco

Uno degli scopi della prescrizione elettronica veterinaria è quello di produrre dati in quantità notevoli, che possono rappresentare uno strumento di studio e monitoraggio del settore ai fini dell’opportuna modulazione delle policy sui farmaci veterinari. Per quanto riguarda gli antibiotici, sarà di particolare interesse la sorveglianza della diffusione e dell’uso di molecole critiche per la salute umana quali la colistina, le cefalosporine di terza e quarta generazione e i fluorochinoloni, in accordo con gli obiettivi del PNCAR 2017-2020. L’incrocio dei dati con quelli provenienti da altre piattaforme permette di tenere sotto controllo il fenomeno della contraffazione, che si sviluppa soprattutto online.

 

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