Roberto Tobia (Federfarma Palermo): la crisi si supera puntando sulla professionalità

Roberto Tobia PalermoRoberto Tobia, presidente di Federfarma Palermo, spiega ai nostri lettori qual è la situazione del suo territorio. Una zona, quella di Palermo, che sente particolarmente la crisi a causa della chiusura di molte aziende.

Qual è la situazione delle farmacie nella provincia di Palermo?
La provincia di Palermo soffre, forse più di altre, di una elevata disoccupazione giovanile dovuta alla congiuntura economica e non avendo dalla sua parte mai sviluppato un comparto industriale e quello che è rimasto è in crisi, poiché, di fatto le grandi industrie di questa provincia, una fra tutte la Fiat di Termini Imerese, hanno creato ulteriori problemi al substrato sociale che oggi manifesta gravi disagi economici che si vanno a sommare a una realtà socioeconomica depressa da tempo. Una situazione in cui tutte le potenzialità di questa provincia, come lo sviluppo del turismo, grazie a un governo regionale che purtroppo è poco attento a questi aspetti ha portato alla situazione che oggi viviamo. In particolare Palermo è assolutamente in ginocchio, si assiste alla chiusura di negozi storici, dei grandi nomi del commercio palermitano e cominciano a chiudere anche le farmacie, che sono in grave crisi economica e alcune sono prossime al concordato preventivo.
Una situazione di crisi che riguarda un po’ tutte le 329 farmacie della provincia, dovuta anche alla diminuzione dei margini, in una realtà dove la diminuzione della disponibiltà economica delle persone è più evidente che in altre realtà non aiuta le farmacie a rialzare la testa. Di fatto i margini del SSN spesso non danno la possibilità di coprire i costi del personale. Quindi è necessario cambiare rotta per invertire la tendenza e dedicarsi proffesionalmente a tutte quelle aree della farmacia che possono risultare ancora redditizie, questo è il messaggio che trasmetto ai nostri iscritti. Da un altro punto di vista, bisogna dire, che in città come nei piccoli centri, mi riferisco alle farmacie rurali, la situazione è ancora più complessa e complicata, relativamente alla sussistenza economica della farmacia.
A fronte di queste considerazioni, il concorso straordinario per aprire nuove sedi, di cui 29 a Palermo, non se ne sentiva né la necessità né il bisogno, contribuirà ad aggravare una situazione già critica anche dal punto di vista occupazionale dei farmacisti e, al contrario di quanto affermano le istituzioni cittadine, credo il contrario, poiché alcune farmacie sono costrette a privarsi della collaborazione di tanti colleghi, questo contribuirà ulteriormente a far decrementare il numero degli occupati. Certamente non è una visione rosea, un quadro abbastanza tinte fosche, però bisogna essere concreti e reali e dobbiamo certamente guardare al futuro con ottimismo ma provvedere a fare qualcosa per uscire da questa situazione. Ci siamo attivati per trovare soluzioni, anche dal punto di vista economico finanziario, per le farmacie, stiamo cercando di far comprendere che la rotta deve essere invertita dedicandosi ad altre aree. Siamo molto attenti nel seguire, anche a livello regionale, l’evoluzione dell’accordo quadro relativo a una serie di attività, prima fra tutte la distribuzione per conto, che abbiamo cominciato lo scorso anno, con l’intento di dare un ulteriore servizio al cittadino in primis, e la speranza di farlo rientrare in farmacia e per questa via anche i farmaci che erano in distribuzione diretta. Questo accordo, a livello regionale, di fatto non è stato rispettato completamente, essendo stato rispettato solo il primo punto che riguarda la distribuzione per conto. Gli altri punti sono rimasti al momento lettera bianca, nei prossimi giorni avremo un incontro con le istituzioni per capire se vogliono prendere la parte buona dell’accordo, che in questo caso andrebbe sicuramente rimodulato, o vogliono dare la possibilità alla farmacia non solo di trarre margini utili su altre attività che la legge ci permette, ma soprattutto di andare incontro alle esigenze del cittadino dando un ulteriore servizio.
Quali sono i progetti futuri?
Stiamo sviluppando una serie di attività di formazione per i farmacisti che avranno inizio nel prossimo anno, anche con dei corsi mirati alla gestione, che è ormai un aspetto fondamentale per i titolari di farmacia, per evitare gli errori che possono portare allo stato di crisi. Evitare significa prendere coscienza che una farmacia è un’impresa, che deve essere gestita con criteri manageriali a differenza di quanto avveniva in tempi passati, quando eravamo abituati a una certa facilità nuotando nel mare magnum delle mutue, oggi deve essere compreso che ciò non è più possibile, è necessario razionalizzar e i costi e contenere le spese al fine di mantenere il servizio e far sì che la farmacia continui ad essere un’azienda sana per svolgere il suo ruolo di distribuzione del farmaco.