Sei Regioni mancano all’appello

24 marzo 2013 è questa la data prevista dal Decreto “Cresci Italia” per la chiusura del concorso straordinario per le farmacie. Al momento niente di tutto questo è successo e nulla fa prevedere una rapida evoluzione della situazione, che tuttavia avanza anche se lentamente, con molti dubbi procedurali e con l’ombra di numerosi ricorsi all’orizzonte.

Le Regioni che, a oggi, hanno chiuso la prima fase di raccolta delle candidature sono otto (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Sicilia), mentre i prossimi trenta giorni si concluderanno altri sette bandi: Marche (16 febbraio), Calabria (21 febbraio), Emilia Romagna (22 febbraio), Friuli Venezia Giulia (1 marzo), Sardegna (7 marzo) e Puglia (12 marzo). In totale finora sono state messe a concorso 2.173 nuove farmacie.

I candidati interessati alle sedi di Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Umbria, Molise, Campania, Basilicata continueranno invece a interrogare il sito del Concorso Straordinario. Purtroppo quelli interessati alle sedi atesine non potranno presentare le domanda ancora per qualche tempo, perché la piattaforma informatica nazionale del concorso non prevede ancora la possibilità di inserire il bando e presentare le domande in tedesco.

“La vigente normativa in materia di bilinguismo”, chiarisce Luca Collareta, presidente Federfarma Bolzano, “impone l’uso della lingua italiana e tedesca nei concorsi pubblici e ha un rango costituzionale. Per questo non può essere elusa con una norma statale normale che impone un bando solo in italiano. Il bilinguismo è ed è sempre stato un tema molto caldo. Per un altoatesino  non trovare un bando come quello per le farmacie in tedesco verrebbe vissuto come una forzatura della italianizzazione della provincia di Bolzano e scatenerebbe veramente una sorta di rivolta. Qui il 70% della popolazione è di madrelingua tedesca, cioè parla, legge e studia in tedesco. Nel momento in cui una norma statale afferma che questo concorso si fa solo in italiano, mi aspetto che ci saranno persone che impugnino il bando anche solo per principio. Non è questione solo di assegnazione o meno di farmacia, ma di difesa di una propria specificità”.  

La situazione è meno critica nell’altra regione italiana dove vige il bilinguismo. “La situazione in Valle d’Aosta è diversa”, spiega Cesare Quey, presidente Federfarma Valle d’Aosta . “Mentre in Alto Adige si può optare per l’italiano o per il tedesco”, specifica Quey, “da noi italiano e francese sono equiparati e possono essere usati in tutte le occasioni e in tutte le circostanze indipendentemente l’uno dall’altro. Gli atti pubblici sono pubblicati in entrambe le lingue, ma il testo online del bando concorso nazionale può anche essere in italiano e non prevedo nessun problema da parte dei nostri farmacisti. Va però ricordato che nei concorsi pubblici della Valle d’Aosta è sempre richiesto che i candidati conoscano il francese; quindi penso che la dimostrazione della conoscenza di questa lingua sarà richiesta  anche in questo concorso. Bisogna vedere cosa sarà previsto dal bando che, al momento, è fermo per diversi motivi tra cui una questione legata a una sede e, non da ultimo, a candidature alle elezioni nazionali di rappresentanti locali”.

Caterina Lazzarini