La riforma della sanità in chiave territoriale punta a portare le cure più vicine al paziente mettendo in atto anche una serie di meccanismi di semplificazione burocratico-amministrativa. In questo contesto si inserisce anche l’assistenza farmaceutica.
Portare le cure vicino ai pazienti promuovendo omogeneità di accesso
L’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, grazie ad una norma inserita in Legge di Bilancio 2024 che consente lo spostamento di alcune classi di farmaci dalla distribuzione ospedaliera a quella territoriale attraverso le farmacie, intende ridurre i disagi per i pazienti promuovendo al contempo una maggiore omogeneità di accesso alle terapie e all’assistenza farmaceutica, oltre ad una semplificazione amministrativa.
La norma prevista in finanziaria riguarda per ora gliptine e glifozine ha ricordato Pierluigi Russo, direttore tecnico scientifico di AIFA, intervenendo al format Future in Healthcare. “È chiaro che si tratta di un’operazione che va fatta con cautela mettendo insieme le esigenze della prossimità per il paziente e le esigenze della gestione economico-finanziaria delle Regioni“.
La norma e il contesto di riferimento
Nel contestualizzare la norma, Russo ha ricordando che “nei primi anni 2000 la distribuzione e l’erogazione dei medicinali avveniva prevalentemente attraverso le farmacie territoriali e la prescrizione ospedaliera riguardava quasi esclusivamente i farmaci utilizzati in ospedale. Da allora ad oggi c’è stata una totale modifica dei canali alternativi della distribuzione, che ha portato ad una diversificazione territoriale nelle 21 regioni molto ampia“.
L’istituzione di un tavolo presso il Ministero
Per quanto la norma non abbia specifiche indicazioni di carattere finanziario, la stessa ha previsto l’istituzione di un Tavolo presso il Ministero della Salute deputato a verificare l’impatto sulla sostenibilità in termini economici di questi interventi, andando a mettere in campo delle contromisure laddove necessario.